Il candidato del peronismo moderato, Sergio Massa, si è imposto nell’ultimo dibattito elettorale in vista del ballottaggio per le presidenziali del 19 novembre in Argentina tenuto domenica nella cornice della facoltà di giurisprudenza di Buenos Aires.
L’attuale ministro dell’Economia è apparso sicuramente il più incalzante e preparato dei due, imponendo a tratti l’agenda e i tempi del dibattito. Massa ha cercato di far emergere il lato più aggressivo e instabile del suo avversario con provocazioni costanti in alcuni casi portate anche sul piano personale. Una strategia che tuttavia ha limitato il tempo per illustrare il programma di governo e, forse, di convincere il 10-15% di elettori che, secondo i sondaggi, sono ancora indecisi.
L’ultraliberista Javier Milei, noto per il suo carattere irascibile, ha assorbito le provocazioni di Massa cercando il più possibile di mostrarsi sereno. L’uomo della motosega nei comizi ha tuttavia perso in questo modo parte dell’incisività che lo ha contraddistinto durante la campagna elettorale. Milei ha anche fatto parzialmente marcia indietro su alcuni dei punti più controversi del suo programma economico, soprattutto in materia di tagli ai sussidi e di privatizzazione dell’educazione e della sanità.
Nonostante la performance di Massa, media e analisti concordano che il dibattito non sposta l’ago della bilancia elettorale che gli ultimi sondaggi mostrano quasi in equilibrio e che gli indecisi definiranno il loro voto nei sette giorni che mancano al ballottaggio di domenica prossima.
Elezioni in Argentina, Massa si impone nell’ultimo dibattito. Il peronista è apparso incalzante e Milei sulla difensiva
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