Una mostra in costante sold out, che riflette molti dei temi del dibattito sulla relazione tra pubblico di massa e arte contemporanea e che porta a Bergamo un nome di grido come quello di Yayoi Kusama, per la chiusura dell’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura. La mostra “Infinito presente” a Palazzo della Ragione è anche l’occasione per vedere per la prima volta in Italia una Infinity Room della collezione del Whitney Museum di New York, intitolata “Fireflies on the Water”.
Rispetto ad altre stanze infinite di specchi di Kusama questa presenta un piccolo molo, circondato dall’acqua, e ha una luce più malinconica, più reale da certi punti di vista. La clamorosa popolarità dell’artista giapponese oggi stride con la natura intima e tiepida dell’opera, e ci ricorda, con delicatezza, che le narrazioni che costruiamo dal di fuori spesso non appartengono a chi le opere le crea, ma anche questo è ovviamente parte del gioco da sempre, fin dalle prime manifestazione d’arte.
In questo momento occorre “esserci”, occorre “partecipare”, e la stanza infinita è un luogo ideale per esercitare la nostra presenza e anche per ascoltare il messaggio di Kusama, il suo appello di “speranza e chiarore”, che le piccole luci su quel piccolo molo riscaldano con l’immersione fisica nella dimensione senza confini del lavoro. Tutto perfetto poi per Instagram e vita digitale, compresi i messaggi che il pubblico può lasciare sul muro al termine del percorso espositivo. Ma intanto siamo tutti passati di qua, ed è già qualcosa.
Curata da Stefano Raimondi e realizzata da The Blank Contemporary Art, la mostra resta aperta al pubblico a Bergamo alta fino al 24 marzo 2024.