Politica

L’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue: sì (simbolico) del Parlamento europeo

Il voto è simbolico: la risoluzione non è vincolante e il diritto all’aborto richiederebbe l’appoggio di tutti i 27 Stati membri per essere incluso nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione

Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’inserimento dell’interruzione di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. La proposta è stata approvata con 336 voti favorevoli e 163 contrari, sostenuta soprattutto da deputati di sinistra e centristi.

Il voto è simbolico: la risoluzione non è vincolante e richiederebbe l’appoggio di tutti i 27 Stati membri per essere inclusa nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. L’aborto rimane fortemente limitato in alcuni Paesi, come l’Italia, che probabilmente porrebbero il veto agli sforzi per dichiararlo un diritto.

L’europarlamentare Aubry: “Il diritto all’aborto non uccide”

L’europarlamentare francese di sinistra Manon Aubry ha attaccato quelli che ha definito “reazionari” di destra per aver votato contro la misura. È una libertà fondamentale. No, il diritto all’aborto non uccide. Al contrario, salva delle vite. E mentre voi lo attaccate tranquillamente qui al Parlamento europeo, voi donne potete contare su di noi, saremo con voi fino in fondo”.

Aborto, la Francia ha fatto da apripista

La mossa simbolica di includere l’accesso all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione segue l’iniziativa della Francia che – primo Paese dell’Ue – ne ha inserito il diritto in Costituzione.

Ma il diritto all'”aborto sicuro e legale” non ha quasi nessuna possibilità di essere incluso nella Carta giuridicamente vincolante del blocco: a dire no sono i Paesi tradizionalmente contrari, come la Polonia e Malta.

Giovedì i legislatori polacchi hanno avviato un dibattito sulla liberalizzazione delle leggi sull’aborto, ma le spaccature all’interno della coalizione di governo hanno reso incerto il risultato.

Il dibattito nell’Unione europea si inserisce nel contesto del giro di vite operato negli Stati Uniti, dopo che nel 2022 la Corte Suprema Usa ha annullato il diritto di interrompere la gravidanza a livello nazionale.

A protestare contro la risoluzione che critica fortemente anche l’Italia per i tanti obiettori – tra le varie associazioni – anche il movimento Pro Vita & Famiglia, che ha organizzato una trucida sceneggiata all’esterno del Parlamento a Bruxelles: un camion a forma di vela con la rappresentazione di un feto insanguinato e delle 12 stelle dell’Unione europea. Presente una scritta: “To Kill a Baby is Not a Fundamental Right” (Uccidere un bambino non è un diritto fondamentale).

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