Il neo procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, non ha mai fatto mistero sul rischio che l’enorme giro di armi ed esplosivi, mitra, bombe, missili anti carro, arrivati in Ucraina, possano in qualche modo finire nel circuito della grande criminalità organizzata internazionale, dove la ‘ndrangheta la fa da padrone. Pur tuttavia i leader occidentali, come re magi, portano ancora doni bellici in Ucraina.
Così fan tutti. Anche il ministro degli Esteri britannico che, appena nominato, fa visita a sorpresa a Kiev. “Il primo a visitare il nuovo insediamento è David Cameron, il segretario di Stato per il diritto agli esteri, il diritto all’amicizia nazionale e allo sviluppo della Gran Bretagna, arrivato in Ucraina. Buon Zustrich. Protezione del fronte, rafforzamento della protezione civile, protezione della nostra popolazione e delle infrastrutture critiche. Grazie alla Gran Bretagna per l’incoraggiamento.”, ha scritto Zelensky sui social.
La Germania, già il più grande sostenitore europeo dell’Ucraina, ha svelato l’intenzione di raddoppiare gli aiuti militari a Kiev per il 2024, continuando a investire nelle sue forze armate per diventare “la spina dorsale della difesa europea”. È un cambiamento di strategia che Berlino spera di mantenere nel lungo termine, ma contare sul sostegno pubblico in un contesto economico difficile potrebbe renderlo difficile da sostenere.
Intanto una serie di otto esplosioni ha scosso la città di Chuhuiv, nella regione ucraina orientale di Kharkiv. Due droni ucraini sono stati abbattuti da Mosca sopra la regione russa occidentale di Bryansk.
Mentre Biden nell’incontro con Xi ha ribadito che gli Stati Uniti “continueranno a sostenere l’Ucraina nel difendersi dall’aggressione della Russia e assicurarsi che emerga da questa guerra come un paese democratico, indipendente e sovrano”, riferisce la Casa Bianca. “Serve dialogo”, ha detto il presidente cinese.