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La bombardiamo questa Russia sì o no? Macron: “Con Zelensky parleremo di addestratori francesi a Kiev”. Putin rinnova il Consiglio di Stato: Dyumin Segretario. A Netailove batte bandiera russa

L’amministrazione statunitense non incoraggia attacchi con armi americane trasferite a Kiev contro obiettivi al di fuori della zona di conflitto ucraina, ha detto martedì il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller in un briefing. “La nostra politica è di non incoraggiare né consentire attacchi al di fuori dell’Ucraina”, ha detto ai giornalisti.

Il segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg aveva dichiarato all’inizio di maggio che, a suo avviso, l’Ucraina può colpire obiettivi militari al di fuori del paese come parte dell’autodifesa. Ricordiamo che Italia e Germania sono contrarie a tale uso. Il segretario generale della NATO ha affermato che questo è il momento più difficile per Kiev dall’inizio del conflitto in Ucraina.

Gli alleati dell’Ucraina hanno chiesto al presidente Volodymyr Zelensky di non chiedere “l’impossibile” e di non esercitare pressioni sui membri della NATO sui tempi dell’ingresso del Paese nell’alleanza, ha riferito The Telegraph citando fonti.

Secondo l’AFP in realtà Kiev ha già utilizzato più volte armi occidentali per colpire il territorio della Federazione Russa, anche vicino a Krasnodar. L’agenzia sostiene che l’attacco è stato effettuato a ovest di Krasnodar, ma non specifica a quale oggetto si riferisca e quando sia avvenuto. Il colonnello della marina francese in pensione Michel Goya, commentando su richiesta dell’agenzia gli attacchi di armi occidentali sul territorio russo, ha espresso l’opinione che “secondo la storia, l’assistenza militare da una potenza all’altra non ha mai portato a un conflitto”. “Mosca ha affermato che la Crimea era inviolabile. Gli ucraini l’hanno colpita con armi americane e non è successo nulla”, ha detto Goya.

La Svezia ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di 1,25 miliardi di dollari. Secondo l’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell: “L’UE sta discutendo un’iniziativa per addestrare le truppe ucraine sul suolo ucraino, ma non esiste ancora una posizione chiara su questo tema”. E ancora, un certo numero di paesi dell’UE sono pronti a revocare le restrizioni sugli attacchi con le armi sul territorio russo, ma gli altri non sono ancora pronti a farlo, ha dichiarato il capo della diplomazia europea Borrell.

Gli attacchi ucraini sul territorio russo sono “legali secondo il diritto internazionale” se “vengono condotti in modo proporzionato”, ritiene Borrell.

Germania e Repubblica Ceca hanno chiesto all’Unione Europea di istituire un gruppo di lavoro ad alto livello per identificare le modalità per eliminare gradualmente le forniture di gas dalla Russia, comprese le esportazioni di GNL, nonché di petrolio e combustibile nucleare, ha riferito Bloomberg.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto, in merito all’uso delle armi: “Dobbiamo consentire a Kiev di colpire obiettivi militari sul territorio russo da cui attacca l’Ucraina”, “Crediamo che dovremmo permettere loro (all’Ucraina, ndr) di neutralizzare le strutture militari da cui vengono lanciati i missili, e soprattutto le strutture militari da cui vengono effettuati gli attacchi contro l’Ucraina”. “Ma non dovrebbero avere il diritto di colpire altri obiettivi in ​​Russia, ovviamente obiettivi civili o altri obiettivi militari”, ha affermato.

Emmanuel Macron incontrerà Volodymyr Zelensky il 6 giugno in Normandia. L’incontro si svolgerà nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario dello sbarco alleato in Francia. In quell’occasione Macron potrebbe presentare piani per collocare istruttori francesi in Ucraina. “Parleremo in modo molto preciso in quel momento per annunciare ciò che faremo”, ha detto il presidente francese, ricordando in precedenza “una comunicazione scoordinata e fallita” sulla questione.

La Polonia ha consentito all’Ucraina di utilizzare le armi fornite per colpire obiettivi in ​​Russia. Lo ha affermato il viceministro della Difesa Cezary Tomchik. Il primo lotto di 160mila proiettili degli 800mila consegnati nell’ambito del “Fondo di iniziativa sotto la guida della Repubblica Ceca” arriverà in Ucraina venerdì. Solo quattro paesi su 18, Danimarca, Canada, Paesi Bassi e Portogallo, hanno adempiuto agli obblighi finanziari nell’ambito dell’iniziativa di febbraio della Repubblica ceca per la fornitura di munizioni all’Ucraina, i fondi affluiscono lentamente, riferisce il portale Euractiv, citando il capo della Repubblica ceca Ministero della Difesa, Jana Chernokhova.

Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha affermato che la Russia mantiene circa 500mila militari russi in Ucraina e si prepara ad aggiungervi altri 200-300mila nel prossimo futuro. In merito alle dichiarazioni di Vladimir Putin, il quale ha espresso l’opinione che dopo la scadenza dei poteri del presidente ucraino, i compiti di capo di stato dovrebbero essere svolti dal presidente della Rada. Il presidente della Verkhovna Rada Ruslan Stefanchuk ha risposto: “Volodymyr Zelensky è il presidente dell’Ucraina e rimarrà fino alla fine della legge marziale”. 

Stefanchuk ha fatto riferimento all’articolo 108 della Costituzione dell’Ucraina, che afferma, tra le altre cose, che “il presidente dell’Ucraina esercita i suoi poteri fino a quando il neoeletto presidente dell’Ucraina non assume la carica”. Il presidente della Rada ha descritto questo come la “continuità” del potere nella “comprensione democratica e di sicurezza”.

Volodymyr Zelensky ha affermato che i documenti elaborati alla conferenza sull’Ucraina in Svizzera saranno successivamente trasferiti ai rappresentanti russi. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro portoghese Luis Montenegro. “Dobbiamo sviluppare tre punti (nucleare, sicurezza alimentare e sfera umanitaria) in dettaglio, e poi trasferirli ai rappresentanti russi”, ha detto Zelensky. Poi, secondo lui, a seconda dell’azione della Russia, “passeremo ad altri punti, e se tre funzionano, allora funzionerà il resto”. Tuttavia, non ha detto chi esattamente o quali organizzazioni o paesi trasferiranno i documenti in Russia.

Secondo fonti turche, le forze aerospaziali russe hanno lanciato un attacco con un missile ipersonico Kinzhal sul campo di addestramento Yavorovsky nell’Ucraina occidentale. Sarebbero state uccise almeno 300 persone, compreso il personale dei paesi della NATO. Osserva che in Polonia è attivamente in corso l’evacuazione dei feriti. Dall’inizio della guerra questo campo di addestramento è stato più volte un punto nevralgico per grandi movimenti di truppe per un vasto dispiegamento e addestramento, poiché è molto vicino al confine polacco e ogni volta l’esercito russo lo ha attaccato improvvisamente. Gli ucraini non hanno confermato al notizia.

Per gli analisti russi, le parole del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin sulle gravi conseguenze se Kiev usasse le armi occidentali, intendevano che: “In caso di attacchi alla Russia con armi a lungo raggio, potrebbe succedere qualcosa ai mezzi di ricognizione spaziale della NATO. La tesi sull’elevata densità dei piccoli paesi europei indica chiaramente la possibilità di utilizzare contro di loro sistemi d’arma più potenti che in Ucraina”. 

Sempre il 28 di maggio Vladimir Putin tra le altre dichiarazioni ha detto che “l’Ucraina non è in grado di cambiare le sorti del campo di battaglia e più tentativi fa, maggiori saranno le perdite”.

L’assistente presidenziale Alexey Dyumin è stato nominato segretario del Consiglio di Stato, ha riferito il Cremlino. La nomina di Dyumin a segretario del Consiglio di Stato al posto di Levitin è legata al processo di rotazione. A Dyumin spetta risolvere i problemi riguardanti il ​​funzionamento di questa struttura, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Sergeevič Peskov. Secondo gli analisti russi la nomina formale di Dyumin a segretario del Consiglio di Stato al posto di Levitin, nel complesso, non significa nulla. “C’era Levitin e c’era Dyumin. La questione qui è diversa. Si tratta di trovare un equilibrio complessivo e forza. Non è un segreto che negli ultimi anni il Consiglio di Sicurezza sia diventato la principale istituzione politica e strategica del regime politico. E lo stesso Consiglio di Sicurezza era associato al partito del potere. Dall’inizio della SVO, le società di sicurezza sono diventate di fatto il nucleo del regime, sullo sfondo della distruzione del legame tra forze di sicurezza e sistema liberale. La realtà post-Evgenij Viktorovič Prigožin che ha documentato la natura militare-poliziesca del regime. Il ruolo delle multinazionali energetiche si stava avvicinando al monopolio”. 

Secondo le stesse fonti: “Putin sta spostando Patrushev e Shoigu; cambia la guida del Ministero della Difesa; ha deciso l’indebolimento di Shoigu al Consiglio di Sicurezza e ha spostato Patrushev alla costruzione navale. E rafforza la direzione del Consiglio di Stato con Dyumin, un volto nuovo, chiaramente sopravvalutato rispetto alle aspettative. Non conosciamo la nuova funzionalità del Consiglio di Stato; non hanno fatto alcun annuncio. Partiamo dal fatto che il Consiglio di Stato è un’autorità costituzionale; Il Consiglio di Stato è un organo civile-burocratico ed è chiaramente distante dal potere, anche se il Consiglio di Stato è formato secondo un principio completamente diverso: è un’istituzione delle regioni e della società. Cioè, un Consiglio di Sicurezza indebolito e un Consiglio di Stato rafforzato devono trovare un equilibrio. Come andrà effettivamente tutto dipenderà dal disegno che esiste solo nei piani di Putin”

In merito agli scambi dei prigionieri, il difensore civico russo Moskalkova ha dichiarato: “Gli scambi di prigionieri tra Mosca e Kiev sono stati sospesi per diversi mesi a causa delle richieste inverosimili dell’Ucraina”. Infine il Vice ministro degli Esteri della Federazione Russa Sergei Alexeyevich Ryabkov: “La Russia è contraria al fatto che lo spazio diventi un’arena di scontri militari”

E insomma la bombardiamo questa Russia sì o no? Eh? Il punto di Francesco Dall’Aglio

Finora sono d’accordo Canada, Francia, Estonia/Lettonia/Lituania, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Olanda, Gran Bretagna e Francia (anche qui però bisognerebbe capire chi lo ha detto – Ministro, Presidente ecc. – e cosa esattamente ha detto). Italia e Germania non ne vogliono sapere, Romania e Bulgaria si fingono morte come anche Spagna e Portogallo. Gli USA, che pure non disdegnerebbero, se potessero, nicchiano e mandano messaggi contraddittori. Ieri John Kirby ha detto che ‟non ci sono cambiamenti nel nostro approccio [alla questione]” e che l’uso di armi statunitensi per colpire il territorio russo ‟non è incoraggiato né facilitato”; Matthew Miller, il portavoce del Dipartimento di Stato, ha detto sostanzialmente la stessa cosa puntualizzando un po’ meglio l’area geografica off-limits, ossia ‟bersagli al di fuori della zona di conflitto in Ucraina; l’addetta stampa della casa Bianca Karine Jean-Pierre, però, è stata più ambigua, dicendo che ‟ovviamente non vogliamo che questa situazione escali in nessun modo, ma crediamo che l’Ucraina debba avere tutto ciò di cui ha bisogno per la propria difesa”. Biden, ammesso abbia voce in capitolo, tace: ma secondo David Ignatius (qui sul Washington Post) starebbe considerando di dare l’autorizzazione, ma solo per le armi a corto raggio. Per quanto riguarda Trump, invece, il simpatico bonaccione amante della pace, pare che a una raccolta fondi abbia dichiarato che se fosse stato presidente avrebbe bombardato Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina, e Pechino in caso la Cina invadesse Taiwan (ancora il Washington Post: Tutto questo attivismo è sospetto).
Ieri invece l’Assemblea Parlamentare della NATO ha esortato i governi dei paesi dell’Alleanza ad autorizzare l’Ucraina a usare ogni arma come vuole: ma l’Assemblea Parlamentare della NATO non è un organo della NATO, è solo un rimborso spese in più per i parlamentari che ne fanno parte, e per quello che conta potrebbe anche esortare la NATO a invadere Saturno.
La notizia della giornata invece, almeno a parer mio, viene dalla Svezia. Annunciando il nuovo pacchetto di aiuti militari, che comprende tutti i trasporto truppe Pansarbandvagn 302 ancora in magazzino (buona fortuna a chi ci salirà), qualche carro armato, munizioni dio artiglieria e i missili aria-aria AIM-120 AMRAAM, il Ministro della Difesa Pål Jonson ha anche detto che saranno consegnati all’Ucraina (non si sa quando) due Saab ASC 890 (in foto), ossia aerei early warning and control (AEW&C) per ricognizione, comando e controllo aereo e acquisizione bersagli, dotati di radar Eriye ‟Active Electronically Scanned Array (AESA)” che gli consente di seguire navi e aerei a una distanza massima di 350 km e bersagli più piccoli, come i missili, a una distanza massima di 110 km. Quindi non solo potranno coordinare le azioni degli F-16 (quando arriveranno) e dirigerli sui bersagli russi a una distanza molto maggiore di quella che il radar di bordo degli F-16 potrebbe garantire; potranno anche, e questo potrebbero farlo già ora, trovare bersagli per i sistemi antiaerei di cui l’Ucraina è già dotata (Patriot, IRIS-T, NASAMS, SAMP-T) e rilevare bersagli sul terreno, come le batterie di lancio dei missili russi, dirigendo su di essi il fuoco degli ATACMS a gittata maggiorata di cui l’Ucraina è stata fornita.
Certo, per fare tutte queste belle cose gli ASC 890 dovranno giocoforza mettersi nel range di azione degli S-300V4 e degli S-400, che raggiunge i 380/400 km; inoltre non è chiaro da quale aeroporto partirebbero, perché pur non essendo aerei molto grandi (sono lunghi poco meno di 20 metri) non hanno certamente la resistenza e la duttilità dei vecchi caccia sovietici e non potrebbero saltellare da una pista improvvisata all’altra (è lo stesso problema che si proporrà agli F-16, in fin dei conti). Certo potrebbero decollare da aeroporti al di fuori dell’Ucraina: dallo spazio aereo rumeno potrebbero fare rilevazioni fino al centro della Crimea, ma per ogni altra zona dovrebbero volare parecchio, e rischiare non poco. Poi c’è un’altra cosa da chiedersi, ovvero chi li piloterà: piloti ucraini, parrebbe di capire, visto che gli aerei verranno donati all’Ucraina. Sono già stati addestrati? Verranno addestrati in futuro? Oppure verranno fatti volare da ‟volontari” stranieri?

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