Gran Bretagna, per Nigel Farage l’UE ha provocato la guerra in Ucraina. Boris Johnson sdegnato: “Ripete a pappagallo le bugie di Putin”

Due dei più noti sostenitori della Brexit della Gran Bretagna sono impegnati in un’aspra faida per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Nigel Farage ha suscitato un’ondata di critiche durante il fine settimana quando ha affermato che “la continua espansione verso est della NATO e dell’Unione Europea” ha spinto Vladimir Putin a lanciare la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina nel 2022.

Le parole del leader del partito riformista hanno suscitato un severo rimprovero da parte di Boris Johnson, ex primo ministro britannico e convinto sostenitore dell’Ucraina, che a sua volta è stato bollato come “bugiardo e ipocrita” da Farage.

È molto lontano dai legami un tempo amichevoli tra i due, che hanno visto il Brexit Party di Farage – da allora rinominato Reform – farsi da parte in posti chiave per aiutare i conservatori di Johnson a vincere le elezioni nel 2019.

La polemica è scoppiata quando, in un’intervista combattiva con Panorama della BBC venerdì , Farage – che spera di essere eletto alla Camera dei Comuni il 4 luglio – ha ripetutamente insistito sulle sue tesi in merito alla guerra in Ucraina.

Ha detto che da decenni metteva in guardia sulla portata crescente sia dell’alleanza militare della NATO che dell’Unione Europea, e ha detto: “Abbiamo provocato questa guerra. Naturalmente è colpa sua [di Putin]. Ha usato quello che abbiamo fatto.”

Nonostante la condanna sia del primo ministro conservatore Rishi Sunak che del leader laburista Keir Starmer durante il fine settimana, Farage ha raddoppiato il carico in un articolo del Sunday Telegraph.

Farage ha affermato di “non essere e non è mai stato un apologeta o un sostenitore di Putin”, descrivendo il presidente russo come “del tutto sbagliato” nell’invadere l’Ucraina.

Ma ha aggiunto: “Quello che dico da dieci anni è che l’Occidente ha fatto il gioco di Putin, dandogli la scusa per fare comunque quello che voleva”.

Johnson, a sua volta, ha liquidato la tesi di Farage definendola “nauseante sciocchezza astorica e ulteriore propaganda del Cremlino”.

“Nessuno ha provocato Putin”, ha scritto sui social media domenica tarda. “Nessuno ha colpito l’orso con un bastone”. Nel 1991 il popolo ucraino ha votato a stragrande maggioranza per essere un paese sovrano e indipendente. Avevano perfettamente il diritto di aspirare sia all’adesione alla NATO che all’UE”.

E ha aggiunto: “C’è solo una persona responsabile dell’aggressione russa contro l’Ucraina – sia nel 2014 che nel 2022 – ed è Putin. Cercare di spargere la colpa è moralmente ripugnante e ripetere a pappagallo le bugie di Putin”.

“Il peggior primo ministro dei tempi moderni”

La faida non mostra segni di rallentamento. Lunedì, parlando ad una manifestazione elettorale a Maidstone, in Inghilterra, Farage ha definito Johnson il “peggior primo ministro dei tempi moderni”. Ha detto che l’ex leader dei Tory – che è stato estromesso dal suo partito nel 2022 – “fingeva di essere un conservatore ma governava come un verde”.

Farage ha detto che non avrebbe “ascoltato lezioni” né dai conservatori né dai laburisti sulla politica estera o sulla difesa, e ha detto che avrebbe “fatto una campagna per la pace ovunque fosse possibile”.

“Non difenderei mai e poi mai Putin e penserei che il suo comportamento in Ucraina e altrove sia stato riprovevole”, ha aggiunto.

“Ma se vogliamo pensare ad una pace in un futuro non troppo lontano, forse potrebbe essere utile capire innanzitutto cosa è andato storto”.

Matt Honeycombe-Foster (Politico)

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