Diritti, Politica

Migranti, conto alla rovescia per apertura centri in Albania. Salvini alla sbarra mentre FdI celebra i dati Frontex. E i morti in mare

Conto alla rovescia per l’apertura delle due strutture in Albania che rientrano nel memorandum d’intesa sulla gestione dei flussi migratori illegali siglato sull’asse Roma-Tirana il 6 novembre dello scorso anno. “Stiamo completando gli ultimi lavori, date precise non ne voglio dare, ma credo che siamo veramente agli sgoccioli”, afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ieri ha preso parte a Palazzo Chigi a una riunione per fare il punto sul dossier assieme al sottosegretario Alfredo Mantovano, al ministro della Difesa, Guido Crosetto, e al prefetto di Roma, Lamberto Giannini.

“Diciamo che nel giro di poche settimane, pochi giorni, potremo iniziare a portare le prime persone lì“, annuncia quindi il titolare del Viminale ad Avellino. Le strutture in questione sono quelle realizzate al porto di Shengjin e nell’area interna di Gjader: la prima sarà un hotspot, un centro di prima accoglienza, mentre la seconda sarà un Cpr, un centro di trattenimento ai fini dell’espulsione dei migranti illegali. L’apertura, annunciata in un primo momento dalla premier Giorgia Meloni per il 1° agosto e poi slittata a causa di alcuni problemi tecnici, secondo quanto riferito da Piantedosi, sarebbe ormai alle porte. Un risultato che Meloni potrebbe rivendicare perciò a ridosso delle celebrazioni del secondo anno di governo.

Intanto, a mettere in evidenza il lavoro svolto dall’esecutivo sul fronte migranti ci pensa Fratelli d’Italia commentando gli ultimi dati forniti da Frontex. Secondo l’agenzia Ue di controllo delle frontiere, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere nell’Unione è sceso infatti del 39 per cento a 139.847 nei primi otto mesi di quest’anno. La rotta del Mediterraneo centrale, aggiunge Frontex, continua con un trend discendente significativo negli ultimi mesi: nel periodo gennaio-agosto, questa rotta migratoria ha visto un calo del 64% degli attraversamenti, a 41.250. Trend accolto con soddisfazione dalle parti di via della Scrofa e, come evidenzia Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, “determinato dalla efficacia degli accordi realizzati dalla Ue con le nazioni di origine e transito dell’immigrazione irregolare, in prevalenza Tunisia, Libia e Turchia. È la rotta concreta ed efficace indicata dal governo italiano alla Ue”. Per il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, “l’efficacia delle politiche del governo Meloni sulla gestione dei flussi migratori è confermata” dai numeri di Frontex.

Fa discutere, nel frattempo, la stretta sull’acquisto di schede telefoniche (Sim) prevista dal ddl Sicurezza all’esame della Camera, rendendo necessario per i cittadini extra Ue il permesso di soggiorno. L’articolo 32 del provvedimento prevede “modifiche sugli obblighi di identificazione degli utenti dei servizi di telefonia mobile e relativa sanzioni”. “Se il cliente è cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea – si specifica – deve essere acquisita copia del titolo di soggiorno di cui è in possesso”. Sbotta il segretario di +Europa, Riccardo Magi: “L’ennesimo obbrobrio del ddl Sicurezza è servito. Una disposizione incostituzionale, perché è evidente l’intento discriminatorio”.

C’è attesa, infine, per la nuova udienza del processo Open Arms, in programma a Palermo, in cui il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, dopo aver negato a una nave della Ong spagnola con 147 persone a bordo lo sbarco a Lampedusa nell’agosto 2019. Salvini, che rischia una pena fino a 15 anni di carcere, non sarà presente in aula, dove è attesa invece la legale Giulia Bongiorno. Sarà il giorno della requisitoria del pm, mentre la sentenza è prevista per metà ottobre. E la Lega è pronta alla mobilitazione contro quello che viene considerato un “processo politico”.

Il governo non plaude neanche a Il cavallo e la torre con Marco Damilano che mostra nuovi atti sulla strage del 26 febbraio 2023 costata la vita a 94 migranti.

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