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Padova, strangola e uccide l’ex simulando suicidio: chiesto processo per 42enne

La Procura di Padova ha chiesto il rinvio a giudizio di un 42enne italiano, imputato per l’omicidio della ex moglie, una 39enne moldava, con l’accusa di averla strangolata con una cintura la notte fra l’1 e il 2 agosto 2023 nella casa in cui ancora convivevano in attesa della separazione ad Abano Terme, e poi di averla trascinata nel bagno chiuso dall’internosimulando un suicidio. L’udienza preliminare è fissata per il 17 settembre davanti al gup di Padova. L’uomo risponde di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa e dalla relazione coniugale, si trova in carcere a Padova dal 22 marzo scorso in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dal carabinieri del Nucleo investigativo e della sezione di polizia giudiziaria di Padova.

È stato proprio l’imputato ad allertare i soccorsi, il mattino successivo ai fatti. La porta del bagno è stata sfondata da 118 e carabinieri e il corpo della donna trovato rannicchiato nel box doccia con la cintura al collo, facendo inizialmente pensare a un gesto volontario legato alla fine della relazione, da cui erano nate due bambine ancora in tenera età. La svolta nelle indagini, concluse a luglio, è arrivata dal telefono della vittima, sequestrato durante il sopralluogo in casa. Nella notte fra l’1 e il 2 agosto del 2023 la 39enne aveva infatti tenuto acceso il registratore del cellulare captando le frasi pronunciate durante l’omicidio e la successiva messinscena. L’ex marito l’avrebbe strangolata nel sonno a letto dopo una furiosa lite per gelosia. Gli investigatori hanno anche scoperto che nella porta del bagno era possibile rimuovere e riposizionare il pannello centrale uscendo dalla stanza e tenendo il chiavistello chiuso.

 

 

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