Il botulino ‘killer’ colpisce ancora. Dopo l’intossicazione di massa, che ha interessato sei clienti di un bar del quartiere del Pigneto che avevano mangiato panini contaminati dal batterio, altri due casi hanno interessato la Capitale, dove una donna è morta e una è stata ricoverata con gravi sintomi di intossicazione, dopo che avevano mangiato una minestra di carciofi surgelata, acquistata nel reparto surgelati di un supermercato a Roma. Le due donne hanno iniziato ad accusare gravi malesseri poco dopo i pasti. Per la più anziana delle due, l’avvelenamento sarebbe stato fulminante. Infatti la pensionata è morta poco dopo all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, mentre la figlia, dopo una settimana di ricovero in terapia intensiva è stata salvata dai medici. La procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo, per in momento ancora contro ignoti, con l’ipotesi di reati di omicidio colposo. Il pubblico ministero, Fabio Santoni, ha delegato i carabinieri del Nas per le indagini. Quando gli investigatori sono andati nell’esercizio commerciale dove si presume fosse stato acquistato il prodotto, si sono accorti che il lotto era stato già sostituito. Sono al vaglio due ipotesi, la prima relativa alla catena di conservazione dei surgelati venduti dal supermercato e la seconda riguarda invece le modalità con cui la busta con la minestra ai carciofi surgelata era stata conservata dalla pensionata. (lapresse)
Hai letto altri articoli sul nostro giornale?
Se lo hai fatto, avrai colto gli sforzi della redazione nell’aiutare tutti a comprendere questo pazzo mondo affinché tutti possano contribuire quanto meno a non peggiorarlo. L’idea è quella di far sapere per saper fare. Cerchiamo di realizzare in pratica un giornalismo chiaro e accessibile per potenziare la comprensione e l’azione.
Se condividi la nostra visione, ti invitiamo a considerare l’idea di supportare questa testata giornalistica diventando un lettore attivo. Il tuo supporto assicura a Fotosintesi.info una fonte di finanziamento stabile e indipendente per sostenere il progetto editoriale che è poi anche culturale e sociale.
Se non sei pronto a collaborare come inviato, inserzionista o azionista, anche piccoli contributi sono significativi nel supportare un modello sostenibile per il giornalismo di frontiera.
Grazie di far parte della nostra comunità. Pino di Maula
Ora è il momento di agire. Unisciti al nostro progetto editoriale
anche quando le notizie sono gratuite, il giornalismo non lo è
sostienilo consapevolmente