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Fine odio mai. Netanyahu: non riusciamo a ridurre le vittime civili. Guarda come si festeggia il genocidio

Non si contano ormai più le testimonianze del disastro umanitario a Gaza e in Cisgiordania mentre i soldati israeliani continuano a postare sui social video dei festeggiamenti per il genicidio. Non mancano neanche sponsor argentini, come il candidato anarco-liberista,  Javier Milei (quello che sbraita come un pazzo brandendo una motosega per tagliare le spese), che tifano per l’occupazione isreliana.

Israele sta cercando di ridurre al minimo le vittime civili a Gaza, ma “sfortunatamente non ci stiamo riuscendo”. Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista alla Cbs in cui ha sottolineato come ad Hamas “non interessi nulla” dei palestinesi. Un raid aereo delle forze israeliane ha ucciso 10 persone a est di Khan Younis. Lo riportano alcuni media palestinesi. L’attacco ha colpito anche una casa di famiglia ad al-Qarara, a est di Khan Younis, nel sud di Gaza.

Negli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha compiuto anche raid all’interno dei tre principali ospedali, che già avevano interrotto ogni funzione a causa dei tagli ad acqua, elettricità e forniture di base. La notte scorsa l’esercito ha bombardato non solo il nord ma anche il governatorato meridionale di Khan Younis, indicato dal 13 ottobre tra le zone sicure per l’1,1 milioni di abitanti del nord per sfollare. Bombardata anche la scuola Falah, nella località meridionale di al-Zaytoun, dove secondo Al-Jazeera trovano rifugio migliaia di persone. Il taglio alle comunicazioni per ora non rende possibile conoscere l’eventuale bilancio delle vittime.

L’aggressione lanciata mercoledì contro l’ospedale Al Shifa, privo di acqua ed elettricità, ha scatenato le proteste della comunità internazionale, preoccupata per i circa 2.300 civili presenti al suo interno, secondo le Nazioni Unite.

Gli aiuti medici dovrebbero essere concentrati all’interno di Gaza, ha affermato il ministro egiziano

Il lavoro per fornire assistenza medica ai palestinesi della Striscia di Gaza dovrebbe essere concentrato all’interno dell’enclave assediata, ha detto il ministro degli Esteri egiziano. L’Egitto ha ricevuto questo mese un numero limitato di sfollati sanitari da Gaza attraverso il valico di Rafah, la maggior parte dei quali sono stati portati negli ospedali egiziani per cure. “Dobbiamo concentrarci sulla creazione di strutture mediche all’interno di Gaza in modo che possano essere più accessibili ai palestinesi che necessitano di assistenza medica”, ha detto il ministro degli Esteri Sameh Shoukry. Si stava tentando di pianificare l’evacuazione dell’ospedale Al Shifa nel nord di Gaza e si pensava che il trasferimento di alcuni pazienti in Egitto fosse un’opzione, ha detto un funzionario delle Nazioni Unite.
Negli ultimi tre giorni, dagli aerei sono stati lanciati volantini per incoraggiare anche la popolazione a evacuare verso non si sa dove. Stamani, tre membri del gabinetto di guerra di Tel Aviv si sono detti favorevoli a estendere l’invasione di terra anche a sud.

Dal 2006 la Striscia di Gaza, un territorio di 365 chilometri quadrati, vede le frontiere terrestri, aeree e marittime controllate da Israele. Dopo il 7 ottobre anche il valico di Rafah a sud con l’Egitto, l’unico Paese confinante oltre a Israele, è stato chiuso ai civili, che denunciano di non avere possibilità di fuga dagli attacchi in corso dall’8 ottobre.

Gli Stati Uniti non avrebbero dato il via libera per l’attacco all’ospedale al Shifa, la più grande struttura ospedaliera nel nord della Striscia di Gaza. Lo afferma il portavoce del consiglio di sicurezza della casa bianca, John Kirby

Gli Stati Uniti non hanno dato il “via libera alle operazioni militari israeliane” nell’ospedale di Al Shifa. Lo riferisce il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca. 

John Kirby ha dichiarato in una conferenza stampa che gli Usa, pur sostenendo la teoria che Hamas stia usando l’ospedale come scudo, non vogliono attacchi aerei sugli ospedali, né vogliono che “civili innocenti, pazienti e personale medico” risultino vittime del fuoco incrociato tra Hamas e le Forze di Difesa Israeliane (Idf)”.
L’esercito israeliano ha invece descritto l’incursione come un’operazione “precisa e mirata” contro Hamas, pubblicando alcuni video, da verificare, che mostrerebbero il ritrovamento di armi, munizioni e attrezzature tecnologiche. L’organizzazione ha invece negato le accuse di aver utilizzato gli ospedali di Gaza, compreso quello di al-Shifa, per le sue operazioni.

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