Dal 1° gennaio 2023 sono 707, settocentosette, le impiccagioni eseguite quotidianamente all’alba, nell’ora della prima preghiera del mattino, al grido di AllahuAkbar, quasi tutti prigionieri politici. È un numero senza precedenti negli ultimi otto anni.
Le esecuzioni hanno registrato un’impennata dall’inizio della guerra a Gaza, con almeno 176 persone giustiziate in 54 giorni, 3 persone impiccate al giorno.
Non sono solo Benjamin Netanyahu e Hamas i criminali. Sarebbe bene occuparsi quanto prima seriamente anche di Iran. I paesi europei e la comunità internazionale in generale hanno il dovere di intervenire per porre fine a questa barbarie. È doveroso inviare un messaggio chiaro e perentorio a Tehran: “Ora, basta!”
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