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Zelensky quanto ci costi. Mentre il presidente fa cassa a Davos, missili russi cadono su Kharkiv, almeno 17 morti e droni su Odessa

Le Forze di difesa del sud dell’Ucraina hanno distrutto 13 droni russi in tre regioni diverse. Lo riferisce via Telegram il Raggruppamento meridionale delle Forze di difesa. Tutto quindi da verificare.

“Nella notte, il nemico ha attaccato le regioni meridionali con droni di tipo Shahed-131 e 136. La difesa aerea ha lavorato per quasi tre ore. Due droni sono stati distrutti nelle regioni di Mykolaiv e Kirovohrad”, si legge nel post su Telegram. Nel mirino soprattutto la città di Odessa, sulla quale stavano per cadere 11 droni, messi fuori uso prima che raggiungessero la costa. Molti sono caduti in mare, ma frammenti e onda d’urto hanno raggiunto condomini, negozi e auto private nel quartiere Primorsky di Odessa, provocando danni. 

Due missili russi lanciati su Kharkiv hanno provocato 17 morti. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare dell’oblast di Kharkiv, Oleh Syniehubov.

“Una donna di 43 anni è stata ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Altre dieci persone sono in condizioni lievi e moderate”, ha detto, aggiungendo più tardi che le donne in gravi condizioni sono due
Secondo il sindaco Ihor Terekhov, almeno dieci edifici residenziali a più piani sono state danneggiati.

L’Occidente aiuti l’Ucraina a conquistare la “superiorità aerea” contro la Russia. Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo al World Economic Forum a Davos. “I nostri partner conoscono le nostre esigenze e in quale quantità”, ha continuato, aggiungendo che Kiev ha dimostrato di poter “colpire aerei militari russi che nessuno aveva abbattuto fino ad ora”.

 “In preparazione dei negoziati di adesione, stiamo iniziando il processo di screening e mettendo insieme il quadro negoziale” con l’Ucraina. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo.

Zelensky a Davos chiede sostegno ad alleati sempre più freddi

Dodici euro l’anno a testa: è quanto gli italiani hanno speso in aiuti all’Ucraina fino a oggi. Una cifra simile l’hanno impegnata francesi e spagnoli. Salendo si trovano i circa 110 euro britannici, i 120 statunitensi, e i 140 tedeschi. Quando Zelensky ha parlato a Davos, oggi, chiedendo maggiore sostegno da parte degli alleati e lo sblocco di 105 miliardi di euro d’aiuti, fermi a causa di veti ungheresi e repubblicani al di qua e al di là dell’Atlantico, avrà avuto presente questo dato. Poche storie, insomma, anche perché il presidente ucraino sostiene che impegni simili (in media, trenta euro pro capite nei prossimi tre anni) non manderebbe gli alleati in fallimento. 

A Davos l’ex comico ucraino  ha incontrato il presidente della Polonia Andrzej Duda. “Abbiamo discusso – dice orgoglioso  Zelensky – delle nostre comunicazioni bilaterali, concentrandoci sulla cooperazione reciproca sul percorso dell’integrazione europea dell’Ucraina. Le nostre posizioni sono state coordinate in vista del vertice Nato di Washington. Informare sulla situazione sul campo di battaglia. Abbiamo discusso ulteriormente del sostegno alla difesa del nostro Paese”.

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