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Il boia non trova la vena, in Idaho sospesa un’esecuzione. Lo stop dopo otto tentativi falliti, dibattito su iniezione letale

Il boia fallisce in Idaho. Dopo otto tentativi andati a vuoto di trovare la vena del serial killer Thomas Eugene Creech, i medici hanno gettato la spugna e la sua esecuzione con un’iniezione letale è stata sospesa.
    Si tratta dell’ultima di una serie di esecuzioni interrotte negli Stati Uniti, molte per l’impossibilità di trovare una vena nei detenuti per la somministrazione del cocktail letale. Una situazione che ha spinto diversi Stati americani a valutare alternative per la pena capitale, come l’azoto respirato attraverso una maschera da soffocamento. In Idaho è invece stato da poco approvato l’uso del plotone di esecuzione.
    Creech, 73 anni, è n carcere da 50 anni ed è stato condannato per aver ucciso cinque persone ed è sospettato di essere l’autore di molti altri omicidi.

Brenda Rodriguez, una giornalista della televisione locale che ha assistito all’esecuzione insieme ad altri rappresentanti dei media, ha testimoniato che l’uomo non sembrava aver sentito alcun dolore grave ma ad un certo punto si è lamentato di sentire «un po’ di dolore alle gambe». L’ultima esecuzione “mancata” per motivi simili è stata quella di Kenneth Smith in Alabama (sud-est) il 17 novembre 2022.

Condannato a morte in via definitiva nel 1996 per l’omicidio di una donna ordinato dal marito, l’uomo fu infine ucciso il 25 gennaio mediante inalazione di azoto, una prima mondiale che suscitò (finalmente) un’ondata di indignazione. Tutte le 24 esecuzioni effettuate negli Stati Uniti nel 2023 sono state effettuate mediante iniezione letale.

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