Cucina Pensante

Caltabellotta, quando fashion fa rima con froscia

Specialità numero uno è l’olio di oliva, famoso fin da tempi antichi per le sue speciali caratteristiche organolettiche. Il suo incredibile gusto deriva dalla varietà della coltivazione, dalla posizione geografica del territorio olivetato e dal clima: viene spremuto da una particolare varietà di oliva autoctona, la Buscionetta, appartenente alla coltivazione Biancolilla (per questo detta Biancolilla di Caltabellotta), ha un vigore contenuto e la chioma espansa, e la varietà parzialmente autocompatibile (produce ad anni alterni frutti la cui resa in olio è del 16-23%). La coltivazione della “Biancolilla” e della “Nocellara del Belice” (quasi tutta biologica e fatta a mano) è la parte preponderante della produzione: queste specie d’olivo danno risalto al colore, al bouquet ed alle sostanze anti – ossidanti facendo del prodotto uno tra i migliori a livello mondiale. Per quanto riguarda le specialità culinarie, invece, tipicissima è la cosiddetta “froscia”, pietanza a base di uova cotta in forno o in padella, con pane e formaggio grattugiato, ricotta, latte, asparagi fritti, sale, pepe e l’indispensabile melissa, un’erba aromatica molto simile alla menta. Soprattutto in inverno invece si fanno i “cuddureddi”, dolci ripieni di confettura di fichi, che spesso costituiscono il bottino della strina (la strenna), il regalo che per San Silvestro i bambini pretendono girando di casa in casa con campanelle e saccocce, recitando un ritornello tradizionale: «La strina, la strina, la bona matina e lu surcintà la pignata chi si mancia la carni salata!»

LA STORIA: DAL REGNO SICANO DI COCALO ALLA CONTEA DELLA FAMIGLIA PERALTA (XIII SEC. AC. – XIV SEC. D.C)

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