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Cina, il latte artificiale finisce nella polvere

Cina supermercatoL’autorità Antitrust cinese (National Development and Reform Commission) ha aperto un’indagine su cinque produttori occidentali di latte artificiale per neonati, sospettandoli di aver stipulato tra loro delle intese illegali, al fine di aumentare i prezzi dei loro prodotti, dopo lo scandalo del latte contaminato da melanina, che nel 2008 causò la morte di sei bambini e il ricovero per disturbi renali di circa trecentomila. Da allora, i cinesi sono diventati diffidenti verso il latte in polvere di produzione nazionale e si sono rivolti ai produttori esteri, che ne avrebbero approfittato per realizzare una situazione di monopolio e aumentare in modo coordinato il prezzo dei loro prodotti sino al 30%, quasi il doppio di quanto fatto dai produttori cinesi.

L’indagine, che secondo alcuni analisti sarebbe orientata a rilanciare la produzione di latte in polvere cinese, riguarda Nestlé, Danone, Abbott, Royal FrieslandCampina e Mead Johnson, che potrebbero essere condannate a multe variabili tra l’uno e il dieci per cento dei loro ricavi annui. Indagato anche il produttore cinese Biostime, il cui titolo è quotato alla Borsa di Hong Kong e che si approvvigiona di materia prima in Francia.

Articolo Quotidiano del Popolo

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