Attualità

Vorrei, ma posso (secondo episodio)

Il tempo non si può fermare e come riuscire a non cadere in una spasmodica attesa?Aveva conosciuto Gioia qualche anno prima con lei c’era stata una grande passione, ma Michele allora non si sentiva pronto per una storia aveva in ballo mille cose e cercava di sfuggirne attraverso mille avventure. Ma non l’aveva dimenticata e ora si sorprendeva a volte a pensare una storia con lei anche ora era diventata un’amica, un punto di riferimento e si erano incontrati altre volte a Roma ed ogni volta era un “vorrei, ma non posso”. C’era sempre qualche progetto da esaminare o problemi da affrontare con il capo dello studio dove lavorava da tre anni come architetto. Per una volta che lei aveva chiesto una cortesia non poteva dirle di no a qualunque ora.
Un arcobaleno si è colorato nei suoi pensieri spazzando quella frase che aveva pervaso la sua mente. Magari c’è il tempo per uno spuntino..Ecco… preparerò un piatto colorato…afrodisiaco e rispetterò tutti i canoni della sana alimentazione.
Mi rado… cambio la camicia e penso…
Mentre gustava la doccia con idro-massaggio ricordava una ricetta che aveva scovato in internet… Siiii sei un genio Michele!
Scende in cucina in boxer ed indossa il suo immancabile grembiule da chef lo stereo riproduceva Leonard Cohen, ““Dance me to your beauty with a burning violin dance me through the panic ’til I’m gathered safely in lift me like an olive branch and be my homeward dove dance me to the end of love dance me to the end of love”.
Per fortuna non aveva resistito alla tentazione della pescheria, prende dal frigo i suoi 300 g di gamberetti e li sguscia uno ad uno, fragranti, ricchi di omega 3.  Con gesti lenti e misurati metteva nel wok 1/3 di cipolla e 2 spicchi di aglio, bene sono trasparenti meglio che tolgo l’aglio, poi aggiunge mezzo cucchiaio di curcuma, lo “zafferano indiano” e mezzo di curry riportati da un viaggio a Zanzibar, solo un minuto e sempre con ritmo lento e seducente amalgama il riso jasmine con le spezie. Con una giravolta allunga il braccio verso l’ananas e lo taglia a metà per la lunghezza ne preleva la polpa lasciando sul fondo uno spessore di un centimetro: bello! Questa sarà la nostra una ciotola dove mangeremo e sorrideva tra se. Aggiunge poi la polpa al riso aggiunge anche qualche asparago di mare, appena qualche cristallo di sale dell’Himalaya e una fogliolina di stevia,… mi manca un po’ di rosso…ecco il radicchio.
Il tempo è volato…per fortuna la stazione è vicina completo la cottura quando torniamo a casa e metterò il riso nel guscio dell’ananas con sopra una spolverata di radicchio ed un tocco di zenzero…

Saltato sull’auto giusto il tempo di ascoltare I wish you are here… tutto sembrava perfetto persino il parcheggio trovato al volo e a via Marsala, passando davanti ai clochard raggruppati dietro delle transenne con i loro cartoni, le loro bottiglie ed il loro odore… un lampo nei suoi pensieri riaccese la frase: aspettano solo di morire… no, no in fondo Michele aveva  sempre un idea romantica, per alcuni e anche per lui a volte tale realtà diventa un falso ideale quando certe situazioni di vita sono vissute come fallimentari o troppo pressanti, inadeguate,  o solo per il semplice gusto di sentirsi liberi dalla schiavitù economica che si maschera a volte di un benessere solo apparente. “Cavoli, sono le 20,30!” riprende il passo svelto verso il tabellone.

Il treno proveniente da Torino è in ritardo le caselle continuano a girare nessuna indica il tempo…ecco ora si, che sembra essersi fermato.

Michele aspetta qualche minuto che la giostra del tabellone si fermi e il tempo a pulsare, poi prende il cellulare e pigia il bottone dove già era memorizzato il numero di Gioia…”acc…non è raggiungibile” si accende un’altra sigaretta,…si avvicina una ragazza spettinata con giubbotto di pelle scuro “hai un euro che non riesco a pagare il biglietto? …devo andare da mia madre che sta male…” Michele è distratto pensa al riso e spera che non diventi una pappa, il riso jasmine ha una cottura così particolare, tuttavia non le sfugge il volto è pallido con una pelle sottile e gli occhi tondi… ho 2 euro tieni.

…mi offri una sigaretta? chiese la ragazza allungando la mano per prendere la moneta, le dette tutto il pacchetto e la vide scomparire zig zagando tra il corri e vai delle persone ancora tante a quell’ora.

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