Attualità

Femminicidi, sparatorie e sparizioni. In questo pazzo mondo c’è qualcosa da ripensare

Premessa doverosa. Non avendo strumenti scientifici e professionali, ci limitiamo alla cronaca e a porci delle domande con ipotesi di ricerche che altri più strutturati potranno (speriamo) in seguito sviluppare. Procediamo, dunque. L’ultimo fatto in ordine di tempo accade a La Spezia. Il marito della donna trovata morta in un albergo è stato fermato dai carabinieri in Lunigiana. Lo si apprende dalle forze dell’ordine.
    Secondo quanto viene diffuso dagli inquirenti, l’uomo Alfredo Zenucchi si è allontanato con la sua auto, una C3 bianca. L’auto sarebbe stata avvistata stamani sulla via Aurelia.
    Con la moglie Rossella Cominotti risiedeva a Cavatigozzi, alle porte di Cremona, sono i titolari dell’edicola in centro a Bonemerse, davanti al palazzo comunale del paese cremonese. Di loro non si avevano notizie da due settimane: svaniti nel nulla, inseguiti dalle voci più disparate: la fuga volontaria per questioni economiche, la voce più ricorrente.
    Un post su Facebook pubblicato dalla cugina della donna proprio tre giorni fa invitava chiunque avesse notizie della coppia a farsi avanti: “I telefoni – si legge nel post – non ricevono più chiamate e neanche whatSapp funziona. Siamo molto preoccupati. Aiutateci”. Ora la scoperta del cadavere della donna e il fermo dell’uomo.

Antonio studia a Napoli, alla Federico II. Dovremmo ormai dire che studiava alla Federico II. Aveva annunciato la sua laurea, ma si è tolto la vita lanciandosi da un ponte. Sono notizie queste che riporta su fb il prof. Pasquale Palmieri che aggiunge amaro: “Il rettorato dell’ateneo – in un comunicato stampa che trovo sbagliato, senza mezzi termini – ha scelto di esprimere cordoglio in maniera singolare. Ha deciso di dispensare consigli a studentesse e studenti, individuando (implicitamente?) nelle loro mancanze le cause dell’accaduto: dovrebbero “imparare a chiedere aiuto, a concedersi la possibilità di fallire, imparare a mostrare le proprie fragilità”. E ha assolto l’istituzione, postulando la sua capacità di accogliere e sostenere ‘senza giudicare'”.

Concludiamo l’elenco di tragedie umane con una notizia che arriva dalla Russia. Sparatoria in un ginnasio a Brjansk, un’allieva dell’ottava classe porta un’arma a scuola e apre il fuoco. La ragazza ferisce così prima quattro ragazzi per poi togliersi la vita.

Nel mezzo potremmo inserire quanto è successo ieri sera in provincia di Monza. Una donna di 79 anni è ricoverata in gravi condizioni al San Gerardo di Monza, dopo essere stata aggredita a martellate in testa dal marito di 85 anni, che è morto dopo essersi dato fuoco. E’ accaduto ieri pomeriggio nella loro abitazione di Varedo (Monza). Secondo quanto ricostruito, intorno alle 14.45 un passante ha visto l’anziano nel suo giardino mentre armeggiava con della benzina, per poi darsi fuoco poco dopo, e ha dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri, unitamente ad ambulanza e automedica. Quando i militari sono entrati in casa, hanno trovato la donna riversa a terra, in una pozza di sangue. Trasportata in ospedale è ora ricoverata in prognosi riservata. Dai primi accertamenti effettuati dai carabinieri, tra i due coniugi non risultano pregresse liti violente o altri interventi. Pare che l’anziano da tempo soffrisse di depressione.

Perché mescolare tutti questi fatti. Cosa hanno in comune da evidenziare? Pur non avendo titolo per fare diagnosi, è fin troppo semplice rispondere: la malattia mentale. Non parliamo di diavolerie da cui stare alla larga bensì di una patologia come tante altre che come tante altre, se non affrontata in tempo, può portare alla morte. Pur non essendo contagiosa, chi si ammala può far comunque ammalare chi incautamente non si allontana. E nei casi più gravi, come abbiamo visto, può anche uccidere. Lo abbiamo visto, fin nei macabri dettagli, con l’omicidio di Giulia Cecchettin.

Secondo i report, pare che Filippo Turetta, il ragazzo che l’ha uccisa, abbia chiamato lui stesso il Centro unico prenotazioni di Padova per parlare con uno specialista: cinque incontri con psicoterapeuti affrontando forse il suo rapporto d’amore ormai concluso. Il sesto appuntamento era fissato il 17 novembre, ma lui era già in fuga. Non abbiamo modo di sapere se Turetta è stato visitato da un medico esperto o se si è fatto semplicemente due chiacchiere con un basagliano alla corte di Peppe Dall’Acqua come Gianluca Paul Seung, l’assassino della psichiatra di Pisa Barbara Capovani. Comunque sia, pare evidente che ormai la speranza di futuro passa per una nuova consapevolezza di essere essere umano cambiando radicalmente il concetto di rapporto uomo/donna.

E’ assolutamente necessario aprire una seria discussione, evitando gli abominevoli e inutili talk show, sulla massima espressione umana che si realizza esclusivamente con la soddisfazione del desiderio per entrambi i generi. Verrebbe a questo punto da chiedersi allora perché tante donne, come Giulia, non vedono la pericolosità di un maschio malato, perché restano incastrate in un rapporto mortale? Ma qui la penna del cronista scorre incerta. Resta solo poco inchiostro per ipotizzare una dinamica di identificazione che si eredita probabilmente da genitori ugualmente “identificati” tra loro da cui, senza l’aiuto di un esperto psicoterapeuta, si fa non poca fatica a separarsi. E agli esperti psicoterapueti lasciamo ora il posto per dirci, se vorranno, come s’innescano tali perverse alleanze. E come se ne esce senza impazzire.

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