288 operai, in maggioranza donne, della fabbrica tessile cambogiana Sabrina (Cambodia) Garment Manifacturing, la cui proprietà è taiwanese e che produce vestiti e calzature per l’americana Nike, sono stati licenziati, anzi indotti illegalmente a dimettersi senza compensazioni, dopo le proteste per migliori condizioni di lavoro e un aumento del salario mensile di 11 euro, sui 57 attuali.
La protesta dei circa tremila operai della fabbrica – che si trova Kampong Seu, a ovest della capitale Phnom Penh – era iniziata il 21 maggio scorso e il 3 giugno si erano verificati scontri con la polizia, con 23 feriti e otto arresti.
Nike ha annunciato l’apertura di un’inchiesta, declinando ogni responsabilità e dichiarandosi preoccupata, affermando che si aspetta che i suoi fornitori rispettino i diritti dei lavoratori.