Ridurre l’inquinamento atmosferico potrebbe diminuire il rischio di sviluppare demenza nella popolazione.
Lo sostiene uno studio della University of Southern California pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences.
Lo studio ha coinvolto quasi 3mila donne di età compresa tra i 74 e i 92 anni.
Le donne, che non mostravano segni di demenza all’inizio dello studio, sono state sottoposte a test annuali di funzione cognitiva dal 2008 al 2018. Utilizzando gli indirizzi di casa delle partecipanti, il gruppo di ricerca ha creato modelli matematici per mettere in relazione le condizioni di salute con i livelli di inquinamento atmosferico a cui erano esposte le donne. Ne è emerso che coloro che vivevano in aree dove c’era stata una più forte riduzione di inquinamento da particolato fine (PM2,5) e da biossido di azoto (NO2), inquinante legato soprattutto al traffico, avevano un rischio di sviluppare demenza più basso rispettivamente del 14% e del 26%.
Il beneficio del minore inquinamento atmosferico era evidente nonostante le differenze di età, area geografica, background socioeconomico e altri fattori di rischio cardiovascolare tra le partecipanti allo studio.
“Ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico può promuovere un invecchiamento cerebrale più sano”, dichiara il primo autore dello studio Xinhui Wang, che aggiunge: “I nostri risultati mostrano che i benefici possono essere universali nelle donne anziane, anche in quelle già a maggior rischio di demenza”.