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A Suviana l’ennesima strage sul lavoro. Sono tre i cadaveri recuperati, quattro i dispersi, cinque i feriti. Giovedì sciopero generale in Emilia Romagna

Intorno alle 15 di lunedì un’esplosione ha provocato un gravissimo incidente sul lavoro in una centrale idroelettrica semi-sommersa a Bargi, nei pressi del bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese. I feriti sono ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Forlì e Pisa. I 12 lavoratori coinvolti nell’esplosione sono in gran parte dipendenti di ditte esterne all’Enel, che gestisce l’impianto. Altri tre operai presenti sul luogo dell’esplosione sono rimasti illesi.

Due feriti gravi su tre del disastro della centrale elettrica di Suviana sono dipendenti diretti di Enel. Lo dice il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, giunto sul posto.

“Quello che è grave è quello che non sappiamo – ha detto Bulgarelli. Non si sa quali sono le aziende di cui erano dipendenti i lavoratori esterni. Poi scopriamo che l’ingegnere consulente è un pensionato di 73 anni, una partita Iva: che mondo del lavoro è?

“Già nel 2022 la nostra organizzazione aveva segnalato attraverso i propri rappresentanti alcune problematiche relative alla sicurezza per quell’impianto. La Uil ha il compito di tutelare i propri delegati, i propri rappresentanti per la sicurezza e i propri iscritti e, se fosse necessario, si attiverà per fornire alla magistratura tutte le informazioni e la documentazione del caso”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

Può essere definita l’ennesima strage sul lavoro quanto accaduto sull’Appennino bolognese dove un’esplosione si è verificata in una centrale idroelettrica del gruppo Enel, a diverse decine di metri sotto l’invaso della diga di Suviana. Sono 15 le persone coinvolte: tre i cadaveri recuperati, quattro i dispersi, cinque i feriti di cui uno grave e tre rimasti illesi. Ma il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore: si teme che i decessi siano 7. La dinamica di quanto accaduto è ancora poco chiara: nella struttura erano in corso da tempo lavori di manutenzione generale quando nel primo pomeriggio un’esplosione potrebbe essersi verificata al piano -8 col conseguente allagamento del piano sottostante, il -9. Si tratta di un luogo che si trova a circa 30-40 metri sotto il suolo.

L’esplosione di una turbina, poi l’allagamento dei locali

Enel Green Power, società del gruppo Enel, riferisce che l’esplosione di una turbina della centrale elettrica di Suviana è avvenuta all’ottavo piano ribassato, mentre al nono piano si è registrata un’inondazione dovuta a un tubo di raffreddamento della stessa turbina che ha allagato il locale per parecchi metri. Le ricerche dei soccorritori arriveranno fino a 40 metri sottoterra: si attendendono alcune squadre specialistiche di recupero, per affiancare le 12 squadre dei vigili del fuoco già in azione e arrivare ai vani invasi dall’acqua. Il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Francesco Notaro, spera di trovare ancora qualcuno in vita tra i dispersi: «Nonostante lo scoppio abbia determinato un allagamento, potrebbe essere che dopo l’esplosione abbiano trovato ricovero da qualche altra parte della piastra, la speranza è trovare qualcun altro in vita». La diga non risulta coinvolta.

Dove si trova il bacino di Suviana

Il bacino artificiale di Suviana si trova una settantina di chilometri a sud-ovest del capolouogo emiliano, nei pressi del confine tra provincia di Bologna e di Pistoia, sotto alla frazione di Pavana Pistoiese, il piccolo borgo noto per essere la residenza del cantautore Francesco Guccini. Intorno alle rive del lago si sono sviluppate anche attività turistiche, soprattutto camping.

Il bacino artificiale è stato costruito negli anni Venti per lo sfruttamento dell’energia elettrica, diventato poi anche un luogo di attrazione turistica che, vista la relativa vicinanza alle aree metropolitane di Bologna e Firenze, richiama spesso chi vuole sfuggire per una giornata alla calura estiva. Sul lago si affacciano due centrali idroelettriche: Suviana e Bargi. È quest’ultima quella coinvolta nell’esplosione e incendio. Viene alimentata anche dalle acque del bacino del Brasimone attraverso condotte. Quello di Bargi è un impianto di generazione/pompaggio composto da due gruppi di produzione da 165 MW ciascuno per una potenza installata di 330 MW. È il più grande a livello di potenza installata nella regione emiliano-romagnola e ha una funzione rilevante di regolazione, esercizio e gestione della rete elettrica nazionale. La centrale è per tre quarti sommersa.

Il lago è nato dalla costruzione della diga, ultimata nel 1932, ed è alimentato dal torrente Limentra. Si trova sull’Appennino Bolognese, fra i Comuni di Camugnano e Castel di Casio. Si tratta di un impianto fortemente legato alla storia recente dell’Appennino, tanto che la sua costruzione venne inizialmente realizzata per alimentare la linea ferroviaria Bologna-Firenze di recente costruzione. La centrale di Bargi risale agli anni ’70. La zona nei dintorni dei due laghi forma un parco regionale ed è considerata esempio di come ambiente ed energia pulita rinnovabile possano convivere. Il bacino di Suviana-Brasimone conta anche altri impianti idroelettrici, minori rispetto a Bargi: Suviana da 27 MW, Le Piane da 10 MW, Santa Maria da 6 MW, Le Pioppe da 0,3 MW e Pavana da 0,11 MW per una potenza complessiva di circa 373 MW.

Enel Green Power: attivate le misure di sicurezza

A proposito dell’incendio che ha interessato un trasformatore della centrale idroelettrica del bacino artificiale di Suviana, Enel Green Power, la società del Gruppo Enel che ha in gestione la centrale, informa di avere «tempestivamente attivato tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire il corretto svolgimento delle procedure di evacuazione a tutela del proprio personale». La produzione nell’impianto di Bargi «è stata fermata, senza causare alcun impatto sulla fornitura del servizio elettrico a livello locale e nazionale. L’azienda comunica che sta continuando ad operare seguendo tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire l’evacuazione del proprio personale». L’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, si è immediatamente recato sul posto per seguire di persona l’evolversi della situazione.

Bonaccini: «Tragedia che lascia senza parole»

«L’esplosione alla centrale idroelettrica di Suviana è una tragedia che lascia senza parole e che ha sconvolto nel profondo tutta la comunità emiliano-romagnola. Alle vittime, alle loro famiglie, così come ai feriti, trasportati in varie strutture ospedaliere, va la vicinanza e il cordoglio di tutta la Regione». Così il presidente, Stefano Bonaccini. Fin dalle prime ore del pomeriggio di lunedì, Bonaccini è in stretto contatto con il sindaco di Camugnano, Marco Masinara, il Comune che ospita sul suo territorio la diga di Suviana. «Bisognerà conoscere le ragioni di quanto successo. Adesso il dolore sovrasta ogni cosa, ma non dimentichiamoci che la sicurezza sul lavoro deve diventare nei fatti la priorità per il Paese». «In questo momento credo che ci sia soprattutto da dare il massimo sostegno a chi sta facendo le operazioni di soccorso, la vicinanza di tutta la Città metropolitana di Bologna e il cordoglio per chi ha dei cari coinvolti. È chiaro che visti i numeri rischia di essere una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del nostro Paese». A dirlo è il sindaco metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, che sta assistendo sul posto alle operazioni di salvataggio e recupero scattate dopo l’esplosione alla diga di Suviana.

Il cordoglio del capo dello Stato. Giovedì sciopero generale in Emilia Romagna

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è messo in contatto con il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini dal quale ha assunto informazioni sulla tragedia avvenuta nella centrale elettrica del Lago di Suviana. Nel corso della telefonata ilMattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente. Di fronte alla strage di Suviana, lo sciopero di quattro ore proclamato per giovedì da Cgil e Uil diventa di otto in tutti i settori, pubblici e privati dell’Emilia-Romagna. A Bologna è confermata la manifestazione con concentramento in piazza XX settembre dalle 9.

 

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