Diritti

Anarchici in corteo a Milano per la liberazione di Ilaria Salis detenuta a Budapest. Il Padre: “C’è stato un silenzio assordante da parte del governo”

Diverse centinaia di persone appartenenti a collettivi anarchici e pro-Palestina si sono radunate oggi pomeriggio in piazza Durante a Milano in solidarietà con Ilaria Salis, anarchica milanese in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito due neonazisti durante il ‘Giorno dell’onore’. I manifestanti – circa 800 – si sono poi mossi in corteo fino a piazza Leonardo da Vinci, davanti al Politecnico. Il tutto si è svolto senza particolari disordini, tranne qualche lancio di petardi e fumogeni. Alcuni manifestanti hanno infine imbrattato i muri del comando di Polizia locale di via Ponzio con la scritta “Assassini”. Guarda il video (Alessandro Boldrini/alanews)

Riportare in Italia Ilaria Salis, la giovane militante antifascista accusata di aver aggredito alcuni neonazisti durante le manifestazioni del giorno dell’onore e per questo detenuta da quasi un anno a Budapest “in condizioni disumane”. A chiedere ‘un segnale’ al governo il papà della ragazza, Roberto, che in una conferenza stampa in Senato promossa da Ilaria Cucchi ha sottolineato: “I cittadini hanno bisogno di risposte dalle istituzioni.

Noi in questi mesi non le abbiamo mai avute. Mia figlia rischia fino a 24 anni per aver provocato lesioni guarite in 5 e 8 giorni. Chiediamo alla politica di fare qualcosa. Ilaria è costretta a mangiare con le mani e fino al 6 settembre non ha potuto parlare con noi. Ora riusciamo a sentirla un paio di volte a settimana per pochi minuti. In cella ci sono cimici, scarafaggi e topi”.

Il papà della 39enne ha anche letto un testo inviato da lei al suo legale: “Sono stata tormentata da punture di cimici da letto per i primi tre mesi che mi procuravano reazioni allergiche ma non ho ricevuto antistaminici ne’ crema” spiegava in un passaggio. Per la senatrice Cucchi, “è importante parlare e far conoscere quello che sta succedendo a Ilaria ed è nato anche un comitato. C’è stato un silenzio assordante da parte del governo – ha sottolineato -. Noi non vogliamo pensare che ci siano ragioni politiche perciò andremo avanti facendo. Lei non chiede di evitare il processo, ma di scontare i domiciliari qui in Italia. E’ ora che il governo guardi a questa situazione”.

 

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