Da qualche giorno a questa parte ci troviamo di fronte ad episodi che lasciano sgomenti. Per la prima volta in Europa, dalla fine del Nazifascismo assistiamo ad un revival del più classico razzismo, la stella di David scritta sui muri delle case e delle attività commerciali di proprietà di ebrei. Riemerge il fetore antisemita del quale credevamo esserci liberati dopo gli orrori della Shoah. Tanto per essere chiari l’’antisemitismo è un termine che si riferisce alla discriminazione, pregiudizio o ostilità nei confronti degli ebrei basata sulla loro etnia e religione, agli ebrei come gruppo etnico e religioso che segue il giudaismo. Nulla a che vedere con Israele e la sua politica criminale.
L’antisemitismo ha una lunga storia ed è emerso in varie forme nel corso dei secoli. Questo odio ha spesso portato a violenze, persecuzioni e, in alcuni casi, a vere e proprie tragedie come Olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui milioni di ebrei furono uccisi dai nazisti. Dipingere stelle di David sui muri è da nazisti, da fascisti, nulla a che vedere con la solidarietà al popolo palestinese, sia chiaro una volta per tutte.
In Israele è molto più forte di quanto possiamo immaginare l’opposizione al governo Netanyahu sia per il modo con il quale sta portando avanti le operazioni conseguenti all’attacco di Hamas del 7 ottobre sia per quanto riguarda le responsabilità sue e del suo governo per la degenerazione della situazione che ha portato alla situazione attuale. Spostare il dibattito sul piano dell’antisemitismo non fa altro che rafforzare il governo Israeliano e soffocare quelle voci che vogliono analizzare l’evoluzione della crisi attuale tenendo ben separati i rigurgiti razzisti dall’analisi politica.
Anche storicamente non sarebbe corretto mettere sullo stesso piano la religione ebraica con il concetto sionista del diritto ad uno stato ebraico. Sono, infatti, molte le voci, anche all’interno del variegato mondo ebraico che si pongono su un piano di assoluto rifiuto del sionismo basti pensare alla componente Neturei Karta (nome aramaico traducibile come Guardiani della città) che sono un gruppo religioso ebraico ortodosso che rifiuta di riconoscere l’autorità e la stessa esistenza dello Stato di Israele in base alla rigida interpretazione del giudaismo, della Torah e di passi del Talmud.
La situazione sia politica che storica, pertanto, è troppo complicata per poterla ridurre ad una criminale e antistorica caccia all’ebreo.