I decisori politici europei hanno concordato martedì sera che l’entrata in vigore delle nuove norme anti-deforestazione dell’Unione Europea sarà posticipata di un anno, ma non saranno apportate modifiche sostanziali al contenuto della legislazione.
Il risultato è un duro colpo per il Partito Popolare Europeo di centro-destra, che aveva tentato di indebolire la legge, un pilastro fondamentale del Green Deal, nell’ambito del suo impegno per alleggerire l’onere normativo sulle imprese.
L’accordo raggiunto martedì tra Parlamento europeo, Consiglio dell’UE e Commissione europea significa che la proposta originale della Commissione di ritardare la legge di un anno resta in vigore. Entrerà in vigore il 30 dicembre 2025.
Ma gli emendamenti proposti dal PPE e approvati dal Parlamento europeo sono stati abbandonati, dopo aver incontrato una forte resistenza da parte della Commissione e dei paesi membri dell’UE.
Questi emendamenti includono una proposta per creare una nuova categoria “senza rischio” che ridurrebbe i requisiti di due diligence per le materie prime provenienti da aree a rischio zero o trascurabile di deforestazione. Il Consiglio dell’UE aveva sollevato preoccupazioni sulla compatibilità di tale misura con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.
Questo passo indietro non è stato il primo della saga. A novembre, l’EPP ha abbandonato una serie di proposte di riforme più radicali alla legge, prima del voto di novembre in Parlamento. Tra queste, un ritardo di due anni e una serie di eccezioni che, secondo i critici, avrebbero sostanzialmente indebolito lo scopo previsto dalla legge, ovvero garantire che i prodotti venduti all’interno dell’UE non contribuissero alla deforestazione globale.
Tuttavia, in una concessione al PPE, martedì la Commissione ha accettato di esaminare come semplificare la regolamentazione e ridurre gli oneri normativi quando la legge sarà rivista nel 2028.
“La Commissione fornirà ulteriori chiarimenti ed esplorerà ulteriori semplificazioni, e snellirà gli obblighi di rendicontazione e documentazione, per ridurli al minimo necessario”, si legge nella dichiarazione concordata.
Il testo sarà ora sottoposto alla votazione finale della commissione per l’ambiente del Parlamento e in plenaria prima di essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE e diventare legge.
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