Attualità

Condannato per stupro fugge. Le vittime: “Abbiamo paura”. Ok unanime al Senato, il ddl contro la violenza sulle donne è legge

Condannato due volte per violenza sessuale e maltrattamenti ad una pena di 10 anni e 4 mesi, confermati in appello, è fuggito dagli arresti domiciliari una settimana fa, rompendo il braccialetto elettronico. Ora a vivere nell’incubo di ritrovarselo davanti sono le due donne che lo avevano denunciato e mandato con successo davanti al Tribunale di Pesaro, facendolo condannare. Federico Marcelli, 49 anni, pesarese, ex barista, era ai domiciliari presso l’abitazione della madre, in attesa della sentenza della Cassazione.
   
“Marcelli è un manipolatore, sarebbe capace di far credere di essere un santo – racconta una delle due vittime, una 43enne moldava, madre di un bimbo di 6 anni, avuto dall’uomo -. Ci ho creduto anch’io per tre anni, ma poi ha iniziato a violentarmi e a maltrattarmi. Sono rimasta incinta e l’ho denunciato . Sono stata portata in una struttura protetta con mio figlio. Ma lui riuscì a sapere l’indirizzo e me lo sono visto dentro l’alloggio, con la scusa di vedere il figlio. Ora devo avvisare i carabinieri ogni volta che esco e ogni volta che rientro dal lavoro. Ho una casa in affitto, ma ho paura ad andarci”.
   
“Mi violentava ogni volta che voleva, soprattutto al lavoro – racconta l’atra donna, un 49enne -. Io gli avevo creduto per due mesi poi l’avevo lasciato, ma mi aveva fatto investire i miei soldi in un bar che non potevo lasciare. E lui era lì, ogni volta, a violentarmi. Poi un giorno mi ha gettato a terra, ho battuto la testa e sono andata al pronto soccorso. I medici hanno capito tutto e hanno chiamato la polizia. Ho raccontato il mio inferno. Pensavo che sarebbe stato chiuso in carcere, invece è stato rimandato a casa e adesso è fuggito. Io non riesco nemmeno ad uscire a fare la spesa per il terrore di incontrarlo”.
   
È legge il ddl per il contrasto della violenza sulle donne e domestica. Il testo, che porta la firma della ministra per le Pari opportunità Eugenia Roccella, è stato approvato in via definitiva dall’Aula del Senato con un voto all’unanimità (157 voti favorevoli, zero contrari e zero astenuti). Lungo applauso e senatori in piedi dopo il voto finale. Il disegno di legge, arrivato dalla Camera con alcune modifiche rispetto al testo del Governo, rafforza le norme del Codice Rosso per la tutela delle vittime di violenza e un rafforzamento delle norme di prevenzione (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento).


Condividi