Politica

Crosetto vorrei, ma non posso: “Preoccupato per la situazione nel Mar Rosso, occorre intervenire”

“Io ho lanciato l’allarme e espresso le mie preoccupazioni già due settimane fa e purtroppo si stanno rivelando esatte perché le navi non passano più nel Mar Rosso, quindi aumentano i costi perché devono fare il giro dell’Africa, aumentano i costi delle assicurazioni e poi tutto arriva, purtroppo, sulle tavole di ognuno di noi, nella borsa della spesa, nel conto energetico”.

Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della sua visita al contingente italiano a Camp Adazi, in Lettonia, commentando il nuovo lancio di missili la scorsa notte da parte degli Houthi nel Mar Rosso. “È – ha spiegato Crosetto – una situazione che va affrontata se non vogliamo riprendere quella china che porta all’aumento dei prezzi che ha reso più difficile la vita degli italiani e degli europei e di tutto il mondo negli ultimi due anni.
Dobbiamo pertanto intervenire perché non possiamo permetterci una nuova crisi economica”.
“Abbiamo una nave – ha ricordato – all’interno di una missione alla quale l’Italia partecipa. Molti hanno titolato che noi partecipiamo all’interno di una operazione americana. Hanno detto una cosa sbagliata, falsa, perché per partecipare a una nuova operazione avremmo bisogno dell’autorizzazione del Parlamento. C’è una nave che all’interno di un dispositivo già operante sta andando a vedere, a capire cosa sta succedendo e come potremmo muoverci nei prossimi mesi. C’è lo Stato Maggiore della Difesa – ha aggiunto – che da due settimane sta cercando di capire se si può fare a livello multilaterale, con molte altre nazioni, un presidio di quella zona per consentire alle navi di passare, quali sono le opportunità e i pericoli che ci sono in quella zona. Non si parla di operazioni facili: bisogna prima capire qual è la minaccia, capire come si può fermare e poi vedere se si può dare il via libera per il passaggio delle navi civili”.

Fuor di politichese, possiamo quindi dire che Italia, Francia e Spagna si sganciano dall’operazione “Guardiano della prosperità” (la missione navale organizzata dagli USA nel Mar Rosso). La Francia non manderà navi aggiuntive e quelle già presenti in zona restano sotto comando francese, la Spagna ha fatto sapere che parteciperà solo a missioni organizzate dalla Nato o dall’Unione Europea, e l’Italia conferma l’invio del “Virginio Fasan” ma solo perché gli armatori italiani hanno chiesto una scorta per le loro navi, e agendo nel quadro della Combined Task Force 153, non della nuova missione. Infine, Olanda, Norvegia e Danimarca non manderanno navi ma personale in Bahrein, dove tecnicamente ha sede la missione: dieci ufficiali la Norvegia, due l’Olanda e uno (uno) la Danimarca.

Ora, chiosa il prof. Francesco Dall’Aglio, si tratta di capire cosa è successo: fuga in avanti degli Usa, che hanno annunciato la missione prima di avere ottenuto l’assenso degli alleati, o marcia indietro degli alleati quando è venuto fuori che Usa e Gran Bretagna avevano in mente di colpire le installazioni militari yemenite?”  La risposta arriverà, non abbiamo dubbi, dal nostro trasparente ministro della Difesa non appena avrà traslocato dall”attico e superattico di 220 metri quadrati al quinto e sesto piano di un comprensorio chiuso e vigilato in zona Aurelia, a due passi dal Vaticano.

La casa è stata concessa in uso a Crosetto da un suo amico, l’imprenditore del settore cyber-security Carmine Saladino. Mentre era in corso la ristrutturazione dell’appartamento i Crosetto hanno potuto disporre e alloggiare lì senza il pagamento di un canone mensile grazie a una scrittura privata. Ora possiamo comprendere perché il ministro è così preoccupato dell’aumento dei costi della spesa in caso gli houti (il  gruppo armato prevalentemente sciita dello Yemen) bloccassero il passaggio delle navi nel mar Rosso.

 

Condividi