Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato giovedì in una conferenza stampa che 28 operatori sanitari sono stati uccisi negli attacchi israeliani avvenuti nelle ultime 24 ore in Libano.
“Molti (altri) operatori sanitari non si stanno presentando al lavoro e sono fuggiti dalle aree in cui lavorano a causa dei bombardamenti”, ha affermato Ghebreyesus in una conferenza stampa online. “Ciò sta limitando gravemente la fornitura di gestione dei traumi di massa e la continuità dei servizi sanitari”.
Ha aggiunto che l’OMS non sarà in grado di consegnare venerdì in Libano un grosso carico di materiale traumatologico e medico a causa delle restrizioni sui voli.
Il responsabile della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ha denunciato l’attacco israeliano.
“Le IDF hanno nuovamente preso di mira gli operatori sanitari durante la notte, nel centro di Beirut: 7 persone, tra cui paramedici, sono state uccise”, ha scritto su X.
“Non solo i civili sono vittime di attacchi, anche in aree densamente popolate, ma sono privati delle cure di emergenza. Condanno questa violazione del DIU”.
Intanto Hezbollah fa sapere di aver fatto esplodere quattro ordigni esplosivi contro le truppe israeliane nelle città di confine, mentre l’esercito israeliano tentava un’invasione via terra nel Libano meridionale.
“A sostegno del nostro saldo popolo palestinese nella Striscia di Gaza, in solidarietà con la loro coraggiosa e onorevole resistenza, in difesa del Libano e del suo popolo, e in risposta al barbaro assalto israeliano a città, villaggi e civili, i nostri combattenti hanno fatto esplodere un totale di quattro ordigni esplosivi contro le forze nemiche israeliane infiltratesi nelle città di Maroun al-Ras e Yaroun oggi, giovedì, dalle prime ore dell’alba fino a mezzogiorno. Queste esplosioni hanno causato perdite significative e pesanti tra le forze nemiche”, ha affermato una dichiarazione pubblicata da organi di informazione legati a Hezbollah.
Hezbollah ha anche dichiarato di aver preso di mira i soldati israeliani vicino al confine con dei razzi.
“I nostri combattenti oggi, giovedì, hanno preso di mira un raduno di soldati nemici israeliani nella zona di Al-Thaghra, alla periferia della città di Odaisseh, vicino al confine tra Libano e Palestina, con un lancio di razzi”, si legge in una dichiarazione del gruppo libanese.
Notizie confermate dagli israeliani che danno conto di otto soldati uccisi nel Libano meridionale. I militari con la stella di David raccontano anche di aver sparato e ucciso un uomo con un coltello all’ingresso della base della Brigata Netzah Yehuda vicino a Hebron nella Cisgiordania occupata, ha riferito Haaretz. Nessun soldato è stato ferito, ha affermato il rapporto, senza fornire ulteriori informazioni sul presunto aggressore.
Secondo quanto riportato da Al Jazeera giovedì, l’Iran avrebbe inviato un messaggio a Washington tramite il Qatar affermando che “la fase di autocontrollo unilaterale è terminata”.
Un attacco israeliano all’Iran verrebbe accolto con una “risposta non convenzionale”, che includerebbe l’attacco alle infrastrutture israeliane, ha riferito Al Jazeera, citando un funzionario iraniano non nominato.
Un clima che non fa ben sperare tant’è che la compagnia aerea Emirates ha annunciato di aver sospeso tutti i voli per Iraq, Iran e Giordania per tre giorni a causa di “disordini regionali”.
“Emirates sta cancellando tutti i voli da/per l’Iraq [Bassora e Baghdad], l’Iran [Teheran] e la Giordania [Amman] il 4 e il 5 ottobre a causa dei disordini regionali”, ha affermato la compagnia aerea con sede a Dubai, che in precedenza aveva sospeso i voli tra Dubai e Beirut fino all’8 ottobre.
Hai letto altri articoli sul nostro giornale?
Se lo hai fatto, avrai colto gli sforzi della redazione nell’aiutare tutti a comprendere questo pazzo mondo affinché tutti possano contribuire quanto meno a non peggiorarlo. L’idea è quella di far sapere per saper fare. Cerchiamo di realizzare in pratica un giornalismo chiaro e accessibile per potenziare la comprensione e l’azione.
Se condividi la nostra visione, ti invitiamo a considerare l’idea di supportare questa testata giornalistica diventando un lettore attivo. Il tuo supporto assicura a Fotosintesi.info una fonte di finanziamento stabile e indipendente per sostenere il progetto editoriale che è poi anche culturale e sociale.
Se non sei pronto a collaborare come inviato, inserzionista o azionista, anche piccoli contributi sono significativi nel supportare un modello sostenibile per il giornalismo di frontiera.
Grazie di far parte della nostra comunità. Pino Di Maula