Cucina Pensante

Dove vai se il platano non ce l’hai

Il segreto dell’alta considerazione di cui gode il platano in molte aree del mondo è data dalle sue proprietà: pur nutrendo come le comuni banane, apportando quindi vitamine (C e quelle del gruppo B, soprattutto la B6) e soprattutto oligoelementi, tra i quali il potassio, il magnesio e il ferro, i carboidrati del platano sono presenti sotto forma di amido, che conferisce al platano le qualità adatte per sostituire un pasto a base di cereali o tuberi amidosi.

Un pasto a base di platano è quindi nutriente fungendo al contempo da reintegratore. Gli sono attribuite numerose qualità: è prescritto come cibo ideale per contrastare le infiammazioni gastriche e intestinali, aiuta la rigenerazione dell’epidermide e la cicatrizzazione stimolando la produzione di collagene, supporta il cuore e il sistema circolatorio grazie all’apporto di potassio.

Il platano può essere consumato in un’infinità di modi. Generalmente viene tagliato e fritto (famose le chips a mo’ di patatine), o arrostito, o bollito e lavorato come purea.

Viene anche trasformato in farina per farne gallette, puree e per addensare. Il platano può essere aggiunto anche alle minestre e alle zuppe, come faremmo con una comune patata o un altro tubero amidaceo.

Sempre per via del suo alto contenuto amidaceo, in alcune zone dell’Africa è utilizzato per produrre dei liquori. Quando il platano raggiunge l’ultimo stadio di maturazione, gli amidi sono mutati in zuccheri e il frutto diviene molto più dolce della comune banana.

Rinforza le difese immunitarie ed è un ottimo alleato di pelle e occhi: il platano è ricco di vitamina A e C indispensabili per la salute degli occhi e la cura della pelle, oltre a rinforzare le difese immunitarie, grazie soprattutto ai carotenoidi presenti nel frutto che riducono anche il rischio di contrarre malattie cardiovascolari e proteggono contro il cancro. Le vitamine del gruppo B, soprattutto la B6 sono molto importanti per il metabolismo.

Tiene sotto controllo la pressione arteriosa: il potassio contenuto nel platano aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna, utile per chi soffre di ipertensione. Inoltre la presenza di magnesio contribuisce a proteggere il cuore e a rafforzare le ossa.

Utile per chi fa sport: grazie sempre al contenuto di potassio, il platano è ottimo per chi pratica sport ma anche per chi ha bisogno di rimettersi dopo una malattia o per le persone anziane, si tratta infatti di un alimento molto nutriente e che funge da reintegratore.

Toccasana contro l’ulcera: il platano avrebbe proprietà protettive e curative nei confronti dell’ulcera, soprattutto grazie alla presenza di antiossidanti che difendono la mucosa gastrica.

Differenza tra platano e banana
Ma quali sono le principali differenze tra platano e banana? Ciò che colpisce fin da subito è il colore verde del platano, la sua buccia più dura e fibrosa, la polpa più asciutta, ma anche le maggiori dimensioni rispetto alla banana. Durante la maturazione però il platano ingiallisce e dopo poco diventa marrone: questo è l’unico momento in cui può essere mangiato fresco. Ciò che distingue maggiormente infatti il platano dalla banana sono le diverse modalità di consumo: quello acerbo viene mangiato solo cotto e utilizzato in preparazioni sia dolci che salate, mentre il frutto maturo può essere consumato sia crudo che cotto.

Come consumare il platano: usi in cucina
Come abbiamo già anticipato, in tutti i Paesi in cui il platano viene consumato, assume il ruolo che nella nostra alimentazione possono avere la pasta o il pane, molte ricette tradizionali infatti, soprattutto del Venezuela, sono a base di platano. Il sapore di questo frutto cambia però a seconda del periodo di maturazione: passa dalla fase acerba in cui è verde e più aspro per passare, poi diventa giallo e infine marrone, quando raggiunge la fase di maturazione ed è più dolce. Soprattutto quando è verde o giallo viene consumato solo cotto, altrimenti il suo sapore sarebbe poco gradevole, quando invece è marrone può essere mangiato anche crudo.

Per cucinare il platano bisogna prima privarlo della buccia, incidendola con un coltello, poi può essere preparato lessato, al forno, fritto, proprio come si farebbe per le patate. In base alla maturazione il platano può quindi essere servito come contorno oppure come dolce, magari caramellato. Dal platano essiccato e macinato invece si ricava una farina senza glutine con la quale preparare anche purè, frittelle o delle focaccine. Potete poi condire il platano con lo zucchero o con il sale a seconda delle ricette dolci o salate.

Ricette del platano fritto
Il platano fritto è la ricetta più diffusa. Per prepararlo bisogna sbucciarlo e tagliarlo a fettine per poi friggerlo nell’olio bollente: con la cottura nell’olio molto caldo gli zuccheri presenti nel platano si caramellizzano donando croccantezza. Bisogna farlo friggere fino a che non diventa dorato, quasi marrone. Se volete realizzare delle chips di platano vi basterà tagliare delle fettine sottili di circa 2 mm. Per la preparazione sono da preferire i platani con la buccia gialla.

 

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