Uppekha Jain e Pankhuri Awasthi, sono le due ragazze indiane che hanno spopolato su internet con il loro rap contro la violenza sulle donne.
“But did you ever wonder, how this took shape
Don’t shy away now, you’re a part of this culture
Of lawyers who will kill
& politicians who ban our will
& all the other Blood-sucking vultures
We’re now known as the land of rapes”
Due donne e personalità della scena teatrale/televisiva indiana hanno voluto far sentire la loro voce, contro una realtà che spopola in tutto il mondo come una malattia, ormai incontrollabile.
Basta cliccare qualche parola su internet, come due ragazze indiane, che iniziano a colpirti una raffica di notizie dai titoli a dir poco raccapriccianti. “Due ragazze indiane si difendono da un’aggressione – India: branco stupra due ragazzine e le impicca – due ragazzine stuprate”
L’argomento, le vittime e i carnefici non cambiano mai. Perché? È lecito chiederlo? Ogni giorno veniamo a conoscenza di abusi, violenze o efferati omicidi che si verificano ovunque e su chiunque. È una malattia, che non da pace né a bambini, né ad anziani, né a donne né a uomini. Ma ormai la quotidianità dei fatti ci ha inebetito davanti a questa realtà. Siamo così sicuri che non possa accaderci da crederla irreale, o intangibile. Ma la realtà dei fatti è diversa.
Elina Chauvet rappresenta il cammino lungo e difficile verso la conquista dei diritti civili in una città come Juarez in Messico città nella quale dagli anni ’90 ad oggi sono letteralmente sparite centinaia di donne. L’artista messicana è famosa per le sue installazioni nei centri delle città di tutto il mondo di scarpe rosse: le Zapatos Rojos.
Il giorno dell’inaugurazione dei Mondiali di calcio in Brasile settantotto street artist hanno inforcato i loro spray e dipinto in favore della lotta alla violenza domestica.
In occasione dell’8 marzo, l’artista contemporaneo e attivista aleXsandro Palombo ha lanciato una particolare campagna sociale. Una performance artistica che grazie ai social media ha coinvolto le donne di tutto il mondo. Palombo ha chiesto alle donne di diventare le protagoniste della sua nuova performance artistica, invitandole a scrivere sulle loro mutandine un messaggio contro il machismo e la violenza. In poche ore la campagna si è viralizzata .
Ma non pensiamo che questa sia una piaga relativa ad un mondo che non ci appartiene. Perché questa è una malattia che non fa nessuna distinzione. Alanise Morrisette, Rihanna, Tyra Banks e Madonna sono solo alcune delle star che hanno subito violenze.
Non basta solo che Angelina Jolie inauguri un centro contro la violenza sulle donne in aree di guerra, o che Stella McCartney coinvolga le star in una campagna sociale. Bisogna che anche noi tutti, maschi, femmine, giovani, vecchi, piccoli, grandi, madri, padri, figli, gay, lesbiche, transgender e chiunque si identifichi come essere umano, si ribelli davanti ad una barbarie che di umano non ha niente.
Carlotta Gorini (artspecialday.)