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Fiumicino, se sei russa ti negano l’acqua in aeroporto. La denuncia dell’insegnante su instagram

“Niente acqua sei russa”. E’ quanto si sarebbe sentita replicare una docente di russo che lavora in Italia al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. La denuncia via social, rilanciata dai siti on line di Repubblica e il Corriere della sera, è raccontata dall’insegnante e traduttrice Anna Larina in un video su Instagram. “Le commesse del duty free mi hanno detto che non possono vendermi niente perché la Russia due anni fa ha iniziato la guerra e hanno avanzato come motivazione delle sedicenti disposizioni del ministero”. Aeroporti di Roma ha affidato ad un post su Instagram la solidarietà alla donna.
    “Siamo costernati e ci rammarichiamo per quanto le è capitato in occasione della sua permanenza all’aeroporto di Fiumicino – scrive la società che gestisce lo scalo romano -. Il comportamento descritto è assolutamente non in linea con gli standard applicati dai partner commerciali di Aeroporti di Roma”. Anche Aelia, il gestore del negozio dove è accaduto il fatto, si è scusata. “Come gruppo – ha scritto sui social – rispettiamo tutti i nostri clienti, a prescindere da origine, genere o età. Ci scusiamo sinceramente per quanto avvenuto ieri nel nostro store. E’ un incidente isolato e stiamo facendo tutte le verifiche necessarie affinché episodi del genere non si ripetano”.

Navalnaya.”Accont sospeso. Sospendiamo gli account che violano le regole di X”, si leggeva quando si cercava di aprirlo. Poi dopo meno di un’ora il profilo è tornato attivo. Il primo post l’appello della madre di Navalny a Putin perchè il corpo venga consegnato. La vedova dell’ormai famoso dissidente russo, morto a 47 anni in una prigione oltre la Siberia, sta usando la piattaforma X per appelli a sostegno della sua lotta in memoria del marito.

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