Morti e feriti ieri sera in un bombardamento israeliano che ha colpito la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio a Gaza City: lo ha riferito il Patriarcato di riferimento con base a Gerusalemme e lo hanno confermato fonti sul posto sentite dall’agenzia Dire. “Nell’area si erano rifugiate anche persone cristiane” ha denunciato suor Nabila Saleh, missionaria egiziana che si trova in città.
“Questo è un massacro: non si può restare in silenzio, non c’è giustizia”. Il “raid aereo israeliano” è stato condannato dal Patriarcato ortodosso di Gerusalemme in una nota. Nel testo si denuncia che “colpire le chiese e le loro istituzioni insieme con rifugi che garantiscono protezione a civili innocenti, in particolare donne e bambini che hanno perso le loro case a causa dei bombardamenti israeliani in aree residenziali negli ultimi 13 giorni, costituisce un crimine di guerra che non può essere ignorato”. Secondo stime fornite dal governo di Gaza, costituito dall’organizzazione palestinese Hamas, nel raid hanno perso la vita almeno otto persone.