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Onu, la guerra tra Israele e Hamas si estende alla Siria. Gaza, “l’inferno in terra”: colpito l’ospedale oncologico

La guerra tra Israele e Hamas si sta riversando in Siria, alimentata da crescente instabilità, violenza e mancanza di progressi verso una soluzione politica al suo conflitto che dura da 12 anni, ha detto lunedì l’inviato speciale delle Nazioni Unite per il paese.

Geir Pedersen ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza che, oltre alla violenza derivante dal conflitto siriano, il popolo siriano ora si trova ad affrontare “una prospettiva terrificante di una potenziale escalation più ampia” a seguito degli attacchi di Hamas del 7 ottobre contro Israele e dell’azione militare di ritorsione in corso.

Continuano i bombardamenti delle Forze di difesa israeliane (Idf) sulla Striscia di Gaza, dove sono state particolarmente colpite Khan Yunis, nel sud, e Al Bureij, nelle regioni centrali. Lo si apprende dall’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, mentre secondo l’ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute di Gaza, almeno 8.306 persone sono morte, di cui 3.457 minori e 2.136 donne, e oltre 6.300 sono rimaste ferite. Inoltre, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, dall’inizio del conflitto tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas, lo scorso 7 ottobre, 31 giornalisti hanno perso la vita, di cui 26 sono rimasti uccisi nella Striscia di Gaza, quattro durante gli attacchi di Hamas, il 7 ottobre, e uno in Libano meridionale.

Inoltre, il comitato riferisce che altri nove giornalisti risultano dispersi. “Wafa” riferisce inoltre che nove civili palestinesi sono morti in un bombardamento delle Idf a ovest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, mentre altri 13, tra donne e minori, hanno perso la vita nell’attacco aereo su Al Zawaida, al centro della regione. Le Idf, da parte loro, hanno annunciato di aver colpito 300 obiettivi di Hamas nelle ultime 24 ore, mentre continuano le operazioni di terra nella Striscia di Gaza e che circa 800 mila palestinesi sono fuggiti dal nord della regione verso il sud. Le brigate Ezzedin al Qassam, intanto, hanno affermato di aver sostenuto violenti scontri con i militari israeliani all’alba di questa mattina, nel sud della Striscia di Gaza, e di aver colpito un carro armato e un bulldozer delle Idf a ovest della città di Gaza.

L’ospedale per pazienti oncologici di Gaza, detto ospedale dell’amicizia turco-palestinese, è stato danneggiato ieri da un bombardamento delle Forze di difesa israeliane (Idf). Lo ha reso noto il ministero della Salute della Striscia di Gaza, in un comunicato stampa diffuso ieri dal direttore dell’ospedale, Sobhi Skaik. Nel testo si legge che l’ospedale, colpito per la seconda volta dalle Idf, ha subito “gravi danni”, che hanno “messo in pericolo la vita dei pazienti e del personale”. Skaik ha ricordato, inoltre, che l’ospedale è l’unico della regione specializzato nel trattamento dei pazienti oncologici. Il ministero degli Esteri turco, in un comunicato stampa diramato ieri, ha espresso la sua ferma condanna del danneggiamento dell’ospedale, definendolo “disumano”. Nel comunicato, pertanto, si esorta Israele a smettere di colpire indiscriminatamente i civili nella Striscia di Gaza.

Diversi ospedali della Striscia di Gaza sono stati colpiti nella notte dai bombardamenti delle Forze di difesa israeliane (Idf). Lo hanno riferito fonti sanitarie all’agenzia di stampa palestinese “Wafa”. Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito alcune abitazioni in prossimità dell’ospedale indonesiano, nel nord della Striscia di Gaza, e diversi edifici nell’area dell’ospedale Al Quds, a ovest della città di Gaza, gestito dalla Mezzaluna Rossa palestinese, dell’ospedale europeo, a sud, e dell’ospedale dell’amicizia turco-palestinese. Inoltre, l’ospedale Al Aqsa, a Deir al Balah, al centro della Striscia di Gaza, ha subito ripetute interruzioni della corrente elettrica, a causa della scarsità di carburante per i generatori.

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