Sette persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che stamattina ha colpito una casa nel quartiere di Shujaiya, nell’est della città di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Poco prima la stessa Wafa aveva reso noto che un bambino era rimasto ucciso in un raid a Rafah, nel sud della Striscia. Il bilancio delle vittime nell’ enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 37.164 morti e 84.832 feriti,secondo il ministero della Sanità locale.
Dall’inizio di giugno più di 800 persone sono state uccise e più di 2.400 sono rimaste ferite negli intensi bombardamenti e offensive di terra condotte dalle forze israeliane a Gaza, secondo le autorità sanitarie della Striscia. Questi orribili attacchi hanno provocato dolore e sofferenza inaccettabili e dimostrano un chiaro disprezzo per le vite dei palestinesi, afferma Medici Senza Frontiere (MSF).
Le numerose offensive militari delle ultime settimane hanno causato un continuo afflusso di feriti presso le strutture mediche supportate da MSF a Rafah e nell’Area di Mezzo di Gaza. MSF chiede a Israele di fermare immediatamente questi massacri. MSF chiede, inoltre, agli alleati di Israele, compresi gli Stati Uniti, il Regno Unito e gli Stati membri dell’Unione Europea, di fare tutto ciò che è in loro potere per convincere Israele a fermare gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili a Gaza.
Secondo le autorità sanitarie locali, solo l’8 giugno sono state uccise 274 persone. Quel giorno, oltre 60 pazienti gravemente feriti, tra cui bambini privi di sensi, sono stati ricoverati all’ospedale Nasser, supportato da MSF. Nel frattempo, all’ospedale di Al Aqsa, i team di MSF hanno assistito, insieme a quelli della struttura sanitaria, 420 feriti e si sono occupati di 190 morti, anche in questo caso con molti bambini tra le vittime. Le persone ricoverate presentavano i segni distintivi di intensi attacchi: smembramenti, gravi traumi, ustioni e fratture aperte.
“Come può essere considerata un’operazione militare conforme al diritto internazionale umanitario l’uccisione di oltre 800 persone in una sola settimana, compresi bambini piccoli, e la mutilazione di altre centinaia? Non possiamo più accettare l’affermazione che Israele sta prendendo tutte le precauzioni: questa è solo propaganda” afferma Brice de le Vingne, responsabile per le emergenze di MSF.
Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in corso di Israele contro Gaza, giunta ormai al suo 250° giorno:
- Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, gli attacchi israeliani a Gaza City e Rafah hanno ucciso almeno nove palestinesi, tra cui due bambini, mercoledì mattina.
- Nella Cisgiordania occupata, la città di Jenin sta osservando uno sciopero commerciale per l’uccisione di sei palestinesi da parte delle forze israeliane martedì notte durante un raid nel vicino villaggio di Kafr Dan.
- I mediatori hanno detto martedì sera di aver ricevuto la controproposta ufficiale di Hamas all’ultima proposta di cessate il fuoco. Gli Stati Uniti hanno affermato che stanno “valutando” la risposta del gruppo palestinese.
- Hezbollah ha confermato che il comandante senior Sami Abdallah è stato ucciso martedì notte in un attacco israeliano. Una fonte militare libanese ha detto all’AFP che il comandante è stato “il più importante membro di Hezbollah ad essere ucciso finora dall’inizio della guerra”.
Il Segretario di Stato Blinken è in Medio Oriente per promuovere il piano di cessate il fuoco: a darne notizia il Dipartimento di Stato. Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in merito ai due stati o uno stato ha dichiarato: “La posizione dell’Azerbaigian è chiara. È necessario creare uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Est come capitale. La tragedia di oggi a Gaza deve essere fermata al più presto possibile, la guerra deve essere fermata e tutti i problemi devono essere risolti attraverso i negoziati. Ho detto al presidente Sisi che sosteniamo gli sforzi dell’Egitto in questi settori e che le iniziative avanzate dall’Egitto devono essere prese in considerazione”.
Il leader dei Verdi australiani Adam Bandt ha esortato il governo del primo Ministro australiano Anthony Albanese a esercitare maggiori pressioni su Israele affinché ponga fine alla guerra a Gaza.
Per il politico olandese Geert Wilders le parole del comandante dell’esercito olandese Ono Eichelsheim sono sbagliate. Il riferimento è alla frase: ”Israele usa una forza sproporzionata per raggiungere i suoi obiettivi”, riferendosi all’operazione di liberazione dei rapiti. “Commento incomprensibile, inappropriato e sbagliato. Se fossi il ministro della Difesa, lo richiamerei all’ordine e lo correggerei su questo argomento”, ha scritto Wilders.
In un comunicato stampa rilasciato dall’ufficio stampa dei comitati di resistenza in Palestina si legge: “Le posizioni criminali dell’amministrazione americana, in particolare del Segretario di Stato Blinken, rappresentano un vero ostacolo al raggiungimento di un accordo per fermare la guerra di genocidio e di massacri contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza. La resistenza non si arrenderà di fronte ad alcuna pressione e la sua posizione è ferma. La base per qualsiasi accordo è fermare l’aggressione e i massacri commessi dal nemico sionista-americano a Gaza. Le recenti dichiarazioni di Blinken indicano che l’amministrazione americana continua ancora a cercare di ingannare l’opinione pubblica mondiale, ed è stata proprio quella ad applaudire l’attacco a Nuseirat”.
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha incontrato a Doha il leader di Hamas Ismail Haniyeh.
Il molo galleggiante americano è di nuovo operativo. L’IDF ha ammesso la morte per ferite di uno dei comandanti delle unità che hanno preso parte all’operazione per liberare gli ostaggi. Non solo, fonti stampa israeliane affermano che le IDF hanno catturato l’intero Asse Filadelfia.
Sempre fonti stampa affermano che le unità di riserva dell’IDF hanno iniziato a cercare volontari per combattere a Gaza attraverso annunci su WhatsApp a causa della carenza di soldati nelle unità di riserva. Il ministro israeliano dell’Energia Eli Cohen ha detto alla radio di stato: “Il tempo stringe e dobbiamo lavorare sul confine settentrionale”.
Lo Yemen riferisce che gli Houthi hanno arrestato la mattina del 10 giugno almeno nove funzionari delle Nazioni Unite, le circostanze non sono chiare. A partire dal 7 di giugno gli Houthi hanno rivendicato diversi attacchi a navi in transito nel Mar rosso. On line sono apparse immagini dei danni alla nave americana True Confidence, attaccata dalle forze yemenite tre mesi fa.
Il 9 giugno lo Yemen riporta tre attacchi americani nella zona di Hodeidah. A seguito della notizia di attacchi contro due navi nel Golfo di Aden, un portavoce militare Houthi afferma che hanno attaccato il cacciatorpediniere britannico D34 Diamond e altre due navi civili.
Il Ministero della Difesa britannico ha ufficialmente smentito le affermazioni degli Houthi sui danni al cacciatorpediniere Diamond. Il 10 giugno si registra attacco missilistico balistico yemenita che causa danni a 2 navi, fonte CENTCOM.
Secondo la stampa internazionale Hezbollah sta aumentando la sua prontezza al combattimento in tutte le aree del suo dispiegamento. Il 9 giugno Hezbollah ha annunciato il primo utilizzo di razzi pesanti Falagh-2 contro Israele. E ancora ha annunciato di aver “influenzato” gli aerei israeliani per costringerli a lasciare lo spazio aereo libanese. Israele ha confermato che è stato abbattuto un Kochav-Hermes 900, ed è il terzo drone di questo tipo abbattuto dall’inizio della guerra. È accaduto a Rihanin nel sud del Libano.
Fonti libanesi riportano che Hezbollah abbia abbattuto un altro drone dell’IDF. Mentre le fonti di Hezbollah riferiscono di un attacco contro una nave mercantile nel porto di Haifa. Le notizie locali riferiscono che la nave mercantile Yaf Horizon, battente bandiera panamense, è stata colpita ad Haifa. La nave è stata costruita nel 2009 ed è arrivata in Israele dalla Turchia.
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