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GENOCIDIO Decine di palestinesi massacrati nella notte. Uccisa anche la sorella del leader di Hamas in un campo profughi. Da Cipro scappano i turisti e arrivano i missili da lanciare sul Libano

Almeno ventuno palestinesi sono morti durante gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza durante la notte, inclusi due attacchi mortali contro i rifugi dell’Unrwa a Gaza City.

Inoltre, un attacco alla scuola Asmaa nel campo profughi di Shati ha ucciso dieci persone, tra cui, secondo quanto riferito, la sorella e altri membri della famiglia del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh.

Gli attacchi avvengono mentre il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant è attualmente negli Stati Uniti, per discutere con i massimi funzionari americani i prossimi passi della guerra a Gaza e l’escalation con Hezbollah in Libano.

Le ultime notizie

  • Il bilancio delle vittime a Gaza supera le 37.626 persone mentre Israele ha ucciso 28 palestinesi lo scorso giorno
  • Si stima che fino a ventunomila bambini palestinesi siano scomparsi nella Striscia di Gaza, ha affermato Save the Children nel loro ultimo rapporto
  • Ci sono “livelli catastrofici di fame” nella Striscia di Gaza derivanti da “azioni umane”, ha detto lunedì il capo dell’Unrwa, Philippe Lazzarini.
  • Secondo la Radio dell’Esercito, ufficiali militari israeliani stimano che circa cinquantamila bombe siano state sganciate sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre dall’aeronautica israeliana.
  • Il Rory Peck Trust, che sostiene i giornalisti freelance in tutto il mondo, ha espresso sostegno a Maha Hussaini dopo che la International Women’s Media Foundation (IWMF) ha ritirato il premio Courage in Journalism alla giornalista palestinese
  • Il capo della politica estera europea Josep Borrell afferma che “nonostante tutte le pause tattiche annunciate, la situazione è che nessun aiuto sta entrando a Gaza”
  • Il Dipartimento di Stato americano ha criticato i commenti del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich su un tentativo clandestino di espandere il controllo civile israeliano sulla Cisgiordania occupata.


Il primo Ministro israeliano Netanyahu ha deciso di abolire il gabinetto di guerra e terrà consultazioni limitate su questioni delicate; “cucina” (come già accadeva prima dell’inizio della guerra).

Prima del viaggio negli Stati Uniti, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha valutato la situazione in Libano con il capo di stato maggiore dell’IDF, tenente generale Herzi Halevi, capo del comando settentrionale, generale Ori Gordin e capo dell’aeronautica israeliana, generale Tomer Bar. All’incontro presso la sede del Comando Nord a Safed hanno partecipato anche il capo del Comando Logistico, Maggiore Generale Rafi Milo, e il Capo del Corpo di Stato Maggiore Generale, Maggiore Generale David Zini e altri ufficiali.

Gallant è stato informato sugli “ultimi sviluppi nella lotta contro Hezbollah”, ha detto il suo ufficio. Il Dipartimento della Difesa afferma che Gallant si è “concentrato” sulla minaccia rappresentata dagli UAV di Hezbollah e sui modi in cui Israele può migliorare la sua lotta contro di essi. Ha inoltre consigliato ai generali di “essere pienamente preparati per tutti gli scenari”.

“Stiamo ultimando la preparazione terrestre e aerea, rafforzando i sistemi di intelligence e preparandoci per ogni eventualità”, ha detto Gallant in una dichiarazione del ministero. “Abbiamo l’obbligo di cambiare la situazione nel nord e riportare i cittadini sani e salvi alle loro case, e troveremo un modo per farlo”, dice, riferendosi alle decine di migliaia di israeliani sfollati a causa degli attacchi di Hezbollah.

Halevi ha detto a Gallant durante l’incontro che l’esercito è “molto determinato, pronto ad un altissimo livello di prontezza oggi” e pronto a “prendere le giuste decisioni”.

Il ministro della Difesa israeliano Gallant prima della partenza per Washington ha dichiarato che: “I rapporti con gli Stati Uniti sono più importanti che mai. Gli incontri con gli alti funzionari governativi sono decisivi per il futuro della guerra.”

Il ministro della Difesa ha dichiarato prima di salire sull’aereo il 23 giugno: “Gli Stati Uniti sono il nostro alleato più importante e centrale, e i nostri legami sono particolarmente importanti oggi, forse più che mai. In questi incontri discuterò della situazione sul fronte di Gaza, sul fronte libanese, che in questo momento è di importanza decisiva. Siamo pronti per qualsiasi azione possa essere necessaria – a Gaza, in Libano e in altri luoghi. Il passaggio alla Fase III nella Striscia di Gaza è significativo. “Discuterò con alti funzionari dell’amministrazione americana questa transizione e come può contribuire ad altri scopi, e so che raggiungeremo una stretta cooperazione tra Israele e Stati Uniti anche su questo tema.”

Il 24 giugno in tarda mattinata 10 aerei da trasporto americani con armi moderne sono atterrati in Israele. Sempre il 24 giugno il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato Amos Hochstein, consigliere senior del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Durante l’incontro si è continuato a parlare delle azioni da intraprendere per raggiungere una situazione che permetta ai residenti del nord di Israele di tornare alle loro case, il Ministro della Difesa ha sottolineato il suo impegno a cambiare la situazione della sicurezza nella zona di confine.

Gallant ha detto a Hochstein che il passaggio alla terza fase della guerra a Gaza avrebbe avuto un impatto su tutti i settori, e Israele si stava preparando a tutte le possibilità: militari e politiche.

Non si placano le polemiche sul ruolo di Cipro negli attacchi a Hezbollah. I media ciprioti riportano un forte aumento delle cancellazioni di alberghi.

Charles Quinton Brown Jr., presidente dello stato maggiore congiunto dell’esercito americano: Qualsiasi attacco militare israeliano al Libano potrebbe portare a una risposta iraniana, che potrebbe portare a una guerra più ampia, nel qual caso Washington probabilmente non sarebbe in grado di aiutare Israele a difendersi.

Secondo Neil Crompton, Ambasciatore del Regno Unito in Arabia Saudita: “La guerra di Israele con il Libano diventerà rapidamente globale”.

Fonti palestinesi hanno riferito a Reuters: “I colloqui di riconciliazione Hamas-Fatah a Pechino sono stati rinviati senza fissare una nuova data”. Un fallimento dunque.

Continuano a far parlare di sé gli Houthi. On line a partire dal 21 di giugno il video della drone marino senza equipaggio Toofan 1, dotata di 150 kg di esplosivo, apparentemente utilizzata per affondare la nave portarinfuse greca Tutor nel Mar Rosso.

Tra il 22 e il 24 di giugno, il British Maritime Trade Center ha segnalato più di un attacco Houthi: nel Golfo di Aden secondo un portavoce dell’ala militare degli Houthi si registra un attacco a una nave commerciale nel Golfo di Aden e ancora una attacco alla portaerei Dwight Eisenhower nel Mar Rosso.

Funzionari statunitensi parlando con Reuters negano l’affermazione degli Houthi secondo cui avrebbero attaccato la portaerei CVN 69 Dwight Eisenhower nel Mar Rosso. L’esercito americano ha anche annunciato ufficialmente che la portaerei Dwight Eisenhower lascerà la regione e il suo personale potrà incontrare le proprie famiglie. Al suo posto, la portaerei CVN 71 Theodor Roosevelt arriverà nell’area dopo aver completato le esercitazioni militari nella regione dell’Indo-Pacifico. Un portavoce del Pentagono ha detto che la portaerei Dwight Eisenhower ha lasciato il 22 giugno il Mar Rosso e rimarrà brevemente nel Mediterraneo prima di tornare negli Stati Uniti.

Nuovo attacco Houthi segnalato nel Mar Arabico il 24 giugno. 

Secondo i media israeliani, Hezbollah ha risposto alla visita dell’inviato americano Hochstein in Israele e Libano con la seguente minaccia: “Se scoprissimo i preparativi per un attacco israeliano, prenderemo in considerazione l’idea di lanciare un attacco preventivo”.

Già il 19 giugno il segretario generale di Hezbollah Nasrallah minacciava il governo cipriota: “Se aprirà i suoi aeroporti e le sue basi a Israele affinché vengano utilizzati durante la guerra, allora Cipro parteciperà alla guerra. Il numero dei nostri combattenti ha superato di gran lunga i 100mila, e ne abbiamo più di quelli di cui il fronte ha bisogno, anche nelle peggiori condizioni di guerra”.

Il Portavoce del governo di Cipro ha risposto: “Nessun paese riceverà il permesso di condurre operazioni militari da Cipro”. In realtà dalla base britannica di Akrotiri a Cipro partono gli aerei per attacchi contro gli Houthi.

La delegazione cipriota ha ribadito in più occasioni la posizione di Cipro secondo cui “non consente a nessun paese di utilizzare il proprio territorio e le proprie basi aeree per minacciare il Libano”. La delegazione ha inoltre affermato che esistono due basi britanniche che non sono soggette alla giurisdizione cipriota. 

A partire dal 22 giugno Reuters riferisce che Israele potrebbe attaccare il Libano nelle prossime giornate proprio dal territorio cipriota. Par paura di un escalation a partire dal 22 giugno 250.000 libanesi hanno lasciato il Paese in due giorni. Kuwait e Bulgaria hanno invitato i propri cittadini a lasciare il Libano.

L’IDF ha ammesso che due equipaggi di carri armati sono rimasti danneggiati a Gaza a causa delle munizioni anticarro che hanno colpito un carro armato.

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