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Ghana, trans per necessità. Il Fondo monetario internazionale ricatta il Paese per la legge LGBT

Il parlamento del Ghana è in stallo a causa di una crisi scoppiata su un disegno di legge anti-LGBT. Venerdì comunque si riunirà nuovamente per discutere l’approvazione delle nomine ministeriali e altre “questioni urgenti”.

Il leader della maggioranza Alexander Afenyo-Markin ha dichiarato che il ritiro urgente del disegno di legge è stato “fatto in buona fede per consentire al governo di adempiere ai suoi obblighi costituzionali e democratici nei confronti del popolo”.

A febbraio i legislatori hanno approvato all’unanimità uno dei progetti di legge anti-LGBT più restrittivi dell’Africa, ma il presidente Nana Akufo-Addo non l’ha ancora convertito in legge. Il suo ufficio –  fa sapere – aspetterà l’esito di due ricorsi legali al disegno di legge prima che torni al presidente per l’approvazione.

Il ritardo ha scatenato una reazione da parte dei sostenitori del disegno di legge e ha ostacolato le procedure parlamentari in Ghana, inclusa l’approvazione delle nomine ministeriali a seguito del rimpasto di governo di febbraio.

Il portavoce Alban Bagbin , che a marzo bloccò i lavori parlmantari, ha affermato che il rifiuto del presidente di firmare il disegno di legge è incostituzionale.

Circa 21 candidati ai posti ministeriali e viceministerali, di cui due per il ministero delle Finanze, e altri affari programmati, sono in attesa di approvazione.
Afenyo-Markin, deputato del partito al governo per la circoscrizione elettorale di Effutu nel Ghana centrale, ha affermato che la seduta di emergenza di venerdì prenderà in considerazione anche un accordo di prestito da 150 milioni di dollari tra il governo e l’Associazione internazionale per lo sviluppo della Banca mondiale per migliorare la resilienza economica di Accra e le esenzioni fiscali per le imprese.

Ciò spiega tutto. La decisione del presidente di rinviare la firma del disegno di legge è arrivata in pratica dopo che il ministero delle Finanze lo ha avvertito che avrebbe potuto mettere a repentaglio 3,8 milioni di dollari di finanziamenti della Banca Mondiale e far deragliare un pacchetto di prestiti da tre miliardi di dollari del Fondo monetario internazionale. Modelli culturali e democrazia occidentale si esportano, insomma, anche così.

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