Politica

Gli eurodeputati di estrema destra sono destinati a superare in numero il PPE nel prossimo Parlamento

Gli eurodeputati dei partiti di estrema destra sembrano destinati a superare in numero quelli del Partito popolare europeo di centrodestra della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo le elezioni della prossima settimana, suggeriscono ora i sondaggi.

Ciò non significa che il PPE finirà al secondo posto, perché i partiti frammentati dell’estrema destra quasi certamente non saranno in grado di unirsi. Riflette, tuttavia, lo spostamento a destra dell’Europa e porterà un nuovo assetto politico al prossimo Parlamento.

Secondo una proiezione del sondaggio sulla prossima legislatura, il PPE otterrebbe 170 seggi se le elezioni si tenessero adesso. I conservatori e riformisti europei (ECR) e Identità e Democrazia (ID), i due principali gruppi di destra, sono in corsa per un totale di 144 seggi.

Ci sono anche altri partiti nella mischia, come Alternativa per la Germania, che dovrebbe ottenere 16 seggi, e Fidesz del Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, che è in fila per 10. Riconquista francese è a cinque seggi, Konfederacja polacca a sei e Il partito bulgaro di rinascita filo-Cremlino alle tre.

Ciò porta la proiezione degli eurodeputati di estrema destra a 184.

Il modo in cui questi eurodeputati di estrema destra si uniranno dopo le elezioni è ancora in sospeso.

La francese Marine Le Pen (Raggruppamento Nazionale) ha corteggiato il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni per formare un supergruppo di estrema destra in Parlamento e diventare una delle principali famiglie politiche europee. Si prevede che Raggruppamento Nazionale diventi il ​​primo partito nazionale del gruppo ID, mentre Fratelli d’Italia della Meloni è sulla buona strada per diventare il più grande partito nazionale dell’ECR.

La Meloni ha detto di essere aperta a collaborare con qualsiasi partito di destra, ma ha anche ricevuto un’offerta per collaborare con il PPE di von der Leyen. Solo la settimana scorsa, Alternativa per la Germania è stata espulsa dall’ID con grande clamore.

I membri filo-ucraini dell’ECR si sono opposti all’idea che Fidesz di Orbán si unisca al loro gruppo. Altri, come la Nuova Alleanza Fiamminga del Belgio, hanno già messo in dubbio l’adesione del partito ungherese all’ECR.

I gruppi ID ed ECR sono ancora lontani da un blocco monolitico, con i membri che spesso votano contro la maggioranza, sottolineando che non ci si può aspettare che i gruppi i cui partiti membri sono definiti da interessi e sovranità nazionali votino insieme su ogni questione.

Il presidente del National Rally, Jordan Bardella, ha invece affermato di sperare di ottenere una “minoranza di blocco” su questioni specifiche.

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