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Hamas chiede di porre fine alla guerra. Stati Uniti contrari al cessate fuoco immediato. La denucia di Medici senza Frontiere. Segui Al Jazeera Live

“Mentre gli Stati Uniti sostengono fermamente una pace duratura, in cui sia israeliani che palestinesi possano vivere in pace e sicurezza, non sosteniamo le richieste per un cessate il fuoco immediato”. Lo ha detto l’ambasciatore americano all’Onu Robert Wood durante la riunione del Consiglio di Sicurezza, assicurando che gli Usa faranno “il possibile per liberare tutti gli altri ostaggi”. Ha aggiunto che Hamas “non ha alcun desiderio di vedere una pace duratura e una soluzione a due Stati”.

Parole diverse arrivano da Hamas che ha invece chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di porre fine alla “guerra brutale” nella Striscia di Gaza: “Chiediamo al Consiglio di Sicurezza, alla comunità internazionale e a tutti i Paesi del mondo di porre fine a questa guerra brutale e di salvare la Striscia di Gaza prima che sia troppo tardi”, ha affermato in un comunicato l’ufficio stampa del gruppo palestinese.

Perché gli Stati Uniti si sono opposti alla bozza di tregua dell’Onu? La proposta è stata definita “sbilanciata” come illustrato dall’inviato americano all’Onu Robert Wood: “Hamas continua a rappresentare una minaccia per Israele e mantiene il controllo della Striscia di Gaza”. Tredici membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno votato a favore della risoluzione presentata dagli Emirati Arabi Uniti per chiedere un cessate il fuoco umanitario immediato e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi. Gli Usa ritengono di aver bocciato ”una risoluzione squilibrata, avulsa dalla realtà, che non avrebbe fatto avanzare il processo”, come ha detto Wood motivando il veto. I redattori del testo hanno rifiutato un linguaggio di condanna del terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre e hanno ignorato tutte le nostre raccomandazioni con un processo affrettato”.

L’astensione del Regno Unito
La Gran Bretagna ha deciso di astenersi dal voto perché nella proposta mancava la condanna precisa di Hamas e delle atrocità commesse durante l’assalto avvenuto due mesi fa. “Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas abbia commesso atti di terrorismo e tenga ancora in ostaggio civili – ha dichiarato la rappresentante del Regno Unito all’Onu, Barbara Woodward, citata dai media britannici – Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanna le atrocità commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti”.

Anche Medici senza frontiere ha criticato apertamente la decisione degli Usa attraverso le parole del direttore generale Avril Benoît: “Mentre le bombe continuano a cadere sui civili palestinesi e a causare una distruzione diffusa, gli Stati Uniti hanno usato ancora una volta il loro potere per bloccare il tentativo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Ponendo il veto a questa risoluzione, gli Stati Uniti sono gli unici a votare contro l’umanità, diventando inoltre complici della carneficina a Gaza. Il veto degli Stati Uniti è in netto contrasto con i valori che professano di sostenere. Continuando a fornire copertura diplomatica alle atrocità in corso a Gaza, gli Stati Uniti lanciano due segnali chiari: il diritto umanitario internazionale può essere applicato in modo selettivo e le vite di alcune persone contano meno di altre”.

“Israele – ha aggiunto il direttore di Msf – sta continuando ad attaccare indiscriminatamente persone e strutture civili e a imporre un assedio che equivale a una punizione collettiva per l’intera popolazione di Gaza, costretta a sfollamenti di massa. Israele nega inoltre l’accesso a cure mediche e assistenza umanitaria, oggi più che mai vitali a Gaza. Gli Stati Uniti continuano a fornire sostegno politico e finanziario a Israele che porta avanti le sue operazioni militari senza curarsi del terribile costo per i civili. Affinché gli operatori umanitari siano in grado di rispondere agli immensi bisogni, MSF chiede un cessate il fuoco adesso”.

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