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I SETTE SAMURAI A BELGOROD E’ giallo su aereo militare precipitato: le versioni di Mosca e Kiev

Un aereo militare da trasporto russo Ilyushin Il-76 è precipitato oggi, 24 gennaio 2024, nella regione di Belgorod, in Russia, in una zona non lontana dal confine con l’Ucraina e già in passato colpita dai raid di Kiev nella guerra in corso da quasi due anni. Ma è giallo sullo schianto, con Mosca e Kiev che offrono due versioni diverse di quanto successo.

Dell’Il-76 precipitato/abbattuto ovviamente non si sa ancora nulla, anche se un paio di idee il prof. Francesco Dall’Aglio se le fa: “Dopo l’iniziale entusiasmo dei canali ucraini ora sono arrivate rettifiche e smentite. Mi viene in mente, se davvero è stato abbattuto, che qualcuno possa aver confuso il carico di “300” nel senso di feriti (è il codice col quale vengono identificati. 200 i morti, 300 i feriti) con “300” nel senso di missili S-300, considerandolo dunque un bersaglio, perché altrimenti non mi spiego come mai si sia diffusa la voce che sia stato colpito mentre trasportava missili, che vengono solitamente trasportati con la ferrovia”.

Fonti dell’esercito ucraino, citate dal servizio di informazione ufficiale, hanno rivendicato l’abbattimento del velivolo, affermando che trasportava missili antiaerei S-300. Una versione smentita dal ministero della Difesa russo, secondo il quale a bordo c’erano 65 militari delle forze armate ucraine prigionieri di guerra, 6 membri dell’equipaggio e 3 uomini di scorta. “Oggi, intorno alle 11 ora di Mosca, un aereo Il-76 si è schiantato nella regione di Belgorod. A bordo c’erano 65 militari delle forze armate ucraine prigionieri di guerra, trasportati nella regione di Belgorod per lo scambio, 6 membri dell’equipaggio dell’aereo e 3 di scorta”, ha affermato il dipartimento militare. Come specificato dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, “una commissione delle Forze Aeree è volata sul luogo dell’incidente per stabilire le cause del disastro.

Intanto secondo quanto ha ammesso il portavoce dell’intelligence militare ucraina Andriy Yusof, era in programma proprio per oggi uno scambio di prigionieri fra Russia e Ucraina. Yusof ha precisato tuttavia che lo scambio “non ha ancora preso il via”.

Inizialmente il governatore dell’oblast russo ha fatto genericamente riferimento a un “incidente avvenuto nel distretto di Korocha. Un team investigativo e il ministero per le Emergenze si trovano sul posto. Ho cambiato la mia agenda e mi sto dirigendo lì”, ha scritto su Telegram Vyacheslav Gladkov, promettendo di fornire successivamente ulteriori dettagli.

Tuttavia, secondo il capo della commissione difesa del Parlamento russo Andrey Kartapolov, l’aereo è stato abbattuto da tre missili, o con sistemi missilistici antiaerei o Patriot, o con Iris di fabbricazione tedesca. Un secondo aereo militare, anch’esso un IL-76, che trasportava altri 80 prigionieri di guerra, è stato invece fatto deviare su un’altra rotta. Kartapolov sostiene che “la leadership ucraina era ben consapevole dell’imminente scambio ed è stata informata di come sarebbero stati consegnati i prigionieri”.

Anche l’ambasciatore straordinario del ministero degli Esteri russo per i crimini del regime di Kiev’, Rodion Miroshnik, l’Ilyushin-76 è stato abbattuto da Kiev, che ha “commesso un atto di folle barbarie, dimostrando totale disprezzo per la vita umana”. Questo “sanguinoso” episodio solleva la questione della possibilità di eventuali accordi con Kiev. “Le garanzie che danno, se non sono state ancora violate, saranno sicuramente violate. Su questo non c’è dubbio”, ha evidenziato.

Miroshnik, confermando la versione russa secondo cui a bordo c’erano 65 prigionieri di guerra dell’esercito ucraino, ha sottolineato che Kiev ha iniziato la guerra nel 2014 “con l’abbattimento dell’aereo di linea malese Mh17” e ora “la dittatura ucraina ha sacrificato” i suoi militari “per dimostrare la ‘sanguinosa natura della Russia’, ma in realtà ha dimostrato il suo disumano coraggio nazista inviando nell’aldilà coloro che presumibilmente hanno combattuto per lei”.

L’agenzia governativa ucraina che si occupa dei prigionieri di guerra sta indagando sulle affermazioni di parte russa. Senza fornire dettagli specifici, l’agenzia ha accusato Mosca di essere impegnata “attivamente in operazioni speciali di informazione contro Kiev volte a destabilizzare la società ucraina”.

L’aereo precipitato al suolo vicino Belgorod sembrava essere “tutto intero” nelle immagini che registrano gli attimi precedenti lo schianto circolate in rete. A farlo presente è un’analista della difesa e della sicurezza citato da SkyNews, Michael Clarke. Secondo il professore, il filmato dell’incidente mostra “un aereo tutto intero”. “Se fosse stato colpito da tre missili, come hanno detto i russi, di certo non sarebbe stato in un pezzo”, spiega.

D’altra parte, nelle immagini sembra che qualcosa casa dalla coda o si stacchi da una zona vicina alla coda poco prima che il velivolo si schianti a terra. “Qualcosa si è staccato, potrebbe trattarsi di un malfunzionamento, ma di certo non sembra un aereo che è stato colpito da missili”.

Secondo quanto precisa la Tass, l’Il- 76 è caduto a 5 o 6 chilometri dalla località di Yablonovo, in un campo esterno al centro abitato. Nel filmati che girano sui social, si vede un aereo che punta verso terra e la successiva esplosione di una palla di fuoco.

C’è poi Dmitry Medvedev che non si smentisce mai quando gli offrono l’occasione di spararle grosse. “La storia della distruzione dell’aereo Il-76 è il risultato della lotta politica interna tra le elite neonaziste a Kiev. Una guerra di maiali nel trogolo”, ha scritto con la grazia che lo distingue su Telegram l’ex presidente russo. Definendo i piloti dell’aereo “eroi” e sostenendo che “le famiglie ucraine non hanno ricevuto i loro prigionieri dalla Russia”, Medvedev ha dichiarato che “d’ora in poi le cose non potranno che peggiorare: questi mostri, per mantenere il potere, uccideranno facilmente i propri militari e prigionieri di guerra. Bombarderanno spietatamente le loro città e i loro villaggi, riducendo le loro case in polvere e trasformando in cenere i loro anziani e i loro bambini. Non ci sono limiti per queste creature giallo-blu. Dopotutto, la posta in gioco principale è il potere e il denaro”.

E sarebbero 840 le perdite subite dalle forze russe nell’ultimo giorno secondo Kiev. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine aggiornando così a 378.660 il numero dei soldati russi morti in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Ma qui entriamo nella propaganda che rasenta il ridicolo, seppur nella tragedia, anche se viene presa per oro colato dai nostri maggiori quotidiani d’informazione.

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