Ambiente, Politica

Il Consiglio europeo approva la direttiva sulle ‘Case Green’, l’Italia e Ungheria votano contro

Il Consiglio Ue economia e finanza (Ecofin) riunito oggi in Lussemburgo ha approvato la direttiva per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, nota anche come “Case Green”, con venti voti favorevoli su 27. L’Italia è tra i Paesi che ha votato contro, insieme con l’Ungheria. “È una direttiva bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga? Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani e diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa” ha dichiarato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. Secondo le nuove regole, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a emissioni zero.

Figure of house with energy efficiency rating

“Il tema è sempre lo stesso: come arrivare a centrare gli obiettivi ambientali senza tramortire economia, famiglie e imprese. Il governo italiano si è battuto fino all’ultimo, ottenendo anche importanti miglioramenti. Ma il testo resta non equilibrato. Il voto contrario di oggi è il voto di chi ritiene essenziale considerare soluzioni, normative e finanziarie, che bilancino gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di sostenibilità economica e sociale per garantire una transizione equa e accessibile per tutti”. Lo dichiara il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava in merito al voto contrario dell’Italia alla direttiva Case green.

M5S: DA ITALIA VOTO MIOPE, GOVERNO GUARDA AL PASSATO

“Quando si parla di sviluppo e futuro il governo Meloni dimostra sempre di stare dalla parte opposta. Lo ha dimostrato anche oggi votando in Europa contro la direttiva delle case green. Una scelta ostinata e pericolosa che va non solo contro la sicurezza energetica e la decarbonizzazione di cui invece ha bisogno il nostro Paese, ma anche contro un comparto produttivo e fortemente innovativo che è presente in Italia. I dati raccolti da Enea ci dicono che la riqualificazione energetica degli edifici ha comportato solo nell’anno 2022 una riduzione della bolletta energetica nazionale di 4 miliardi di euro. Benefici che si protrarranno per molti anni grazie agli interventi realizzati. Sempre secondo le stime fornite da Enea, in relazione alle minori importazioni di petrolio e gas abbiamo raggiunto una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 6,5 milioni di tonnellate e un risparmio di poco più di 2,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), un risultato che avvicina sostanzialmente l’Italia agli obiettivi della nuova Direttiva sull’efficienza energetica. Numeri che rappresentano l’importanza di lavorare seriamente per affrontare le nuove sfide ma soprattutto per mettere in atto una transizione che può comportare benefici sia sul fronte economico che sul fronte dell’incremento dell’occupazione. Dispiace ancora una volta constatare che il governo preferisce scommettere su un passato di cui bisogna liberarsi piuttosto che investire su un futuro che invece rappresenta una grande opportunità“. Lo dichiarano in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato.

FLORIDIA (AVS): BENE VIA LIBERA UE DIRETTIVA COMUNITARIA

“Il via libera definitivo da parte del Consiglio dell’ Ue alla direttiva sulle ‘Case Green’ è un’opportunità per l’Italia e per tutti i 27 Paesi dell’Unione europea. Ora si può finalmente iniziare a disinvestire in progetti alimentati dai combustibili fossili e assicurare un ambiente più sano e sostenibile. Rispettare il principio di ‘chi inquina paga’ garantirà a cittadini, famiglie e imprese le necessarie coperture economico-finanziarie che preoccupano il Ministro dell’economia italiano”. Lo afferma la Senatrice Aurora Floridia dell’Alleanza Verdi e Sinistra, in risposta ai dubbi sulle coperture economiche del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “L’Italia – prosegue Floridia – ogni anno spende oltre 20 miliardi di euro in sussidi ambientalmente dannosi. Bisogna assolutamente invertire la tendenza e trasformarli gradualmente in sussidi ambientalmente sostenibili, utilizzandoli in parte anche a questo scopo: rendere le abitazioni e gli edifici privati a emissioni zero entro il 2030 e quelli pubblici entro il 2028. È inaccettabile e inqualificabile la posizione regressiva del Governo italiano, soprattutto a fronte delle oltre 50mila morti premature causate ogni anno dall’inquinamento atmosferico. Ci auguriamo che il Governo fornisca agli italiani la necessaria assistenza tecnica e il supporto finanziario adeguato alle operazioni di ristrutturazione, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili”, ha concluso Floridia.

Alessio Pisanò e Vittorio Di Mambro Rossetti (Dire)

 

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