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IN GENERE LA MALATTIA MENTALE Bergamo, fa una figlia, poi un Tso, quindi la visita psichiatrica, infine uccide il marito a coltellate

Tragedia annunciata in una viletta di Martinengo, nella Bergamasca, dove una donna di 46 anni, Caryl Meneghetti, originaria di Vercelli, ha ucciso a coltellate il maritoDiego Rota, di 56 anni. A quanto si apprende, pare che la 46enne sia affetta da disturbi psichiatrici. Ieri mattina era stata accompagnata all’ospedale di Treviglio perché aveva le allucinazioni e poi dimessa dal reparto di Psichiatria con una terapia farmacologica. Già tre anni fa era stata sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio. La coppia ha una figlia di 5 anni che, su disposizione della Procura dei Minori di Brescia, è stata affidata ai familiari.

Succede attorno alle ore 23.30 di ieri sera in un’abitazione di via Cascina Lombarda, una strada chiusa e isolata, alla periferia di Martinengo. Il 56enne, falegname e titolare di una ditta specializzata nella creazione di mobili su misura, sarebbe stato ferito mortalmente al collo con un coltello da cucina mentre si trovava in camera da letto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Treviglio, guidati dal comandante Antonio Rosario Stanizzi, e i militari del nucleo investigativo di Bergamo. La donna, compatibilmente con le sue condizioni di salute, è stata accampagnata in caserma per essere interrogata e poi trasferita in carcere con l’accusa di omicidio. D’altra parte, quale è il posto più adatto per una persona gravemente malata, se non il carcere, luogo notoriamemte deputato alla cura della schizofrenia.

Nel 2020 era stata sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio. Ieri mattina era stata accompagnata all’ospedale di Treviglio in preda alle allucinazioni, poi nel pomeriggio era stata dimessa. Chapeu al medico di turno.

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