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Il vino nuoce gravemente alla salute

Passo avanti forse decisivo per gli alert sanitari in etichetta che metteranno vino e alcolici su un piano analogo alle sigarette. Bruxelles ha dato il proprio via libera alla normativa irlandese che introduce questa possibilità e che era stata notificata nello scorso giugno alle autorità Ue dall’Irlanda. Trascorso a fine dicembre il periodo di moratoria di sei mesi Bruxelles ha ora autorizzato Dublino ad adottare la normativa che di fatto, sul piano dell’etichettatura, equipara il vino alle sigarette.
Infatti anche su vino, birra e alcolici si potranno riportare indicazioni come “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto”.

Alt di 9 Paesi. Lollobrigida: non condizionare i mercati

Il via libera giunge inoltre nonostante i pareri negativi sulla misura espressi da Italia, Francia e Spagna (i principali Paesi produttori di vino in Europa) ai quali si erano aggiunti altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno.

Le nuove regole, secondo i produttori, rappresentano un pericoloso precedente che di certo andrà a rafforzare l’analoga iniziativa della Commissione che nel proprio Piano contro il cancro intendeva introdurre ulteriori alert sanitari su vino ed alcolici. Di fatto adesso dopo il via libera all’iniziativa irlandese altri Paesi potrebbero seguirne l’esempio in tempi brevi.

«La decisione della Commissione Ue di consentire all’Irlanda di etichettare con alert sui rischi per la salute tutti gli alcolici, vino compreso, è gravissima e crediamo che dietro questa scelta si miri un’altra volta non a garantire la salute ma condizionare i mercati perchè la spinta è venuta da Paesi in cui non si produce vino e in cui si abusa di superalcolici». È il commento del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida arrivato il 12 gennaio a Palazzo Chigi per la cabina di regìa sul Pnrr.

Manca il parere dell’Organizzazione mondiale commercio

Un piccolo spiraglio è stato aperto dall’Europarlamentare Paolo De Castro che prima ha stigmatizzato la decisione Ue adottata «senza prendere minimamente in considerazione la posizione approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento Ue che, nella risoluzione sulla lotta contro il cancro del febbraio scorso, ha categoricamente escluso l’introduzione di sistemi di etichettatura sanitari, come quelli presenti sui pacchetti di sigarette». Subito dopo però da De Castro è venuta anche una importante puntualizzazione. «Fortunatamente – ha aggiunto l’europarlamentare del Pd – il via libera non è definitivo: ora l’Irlanda dovrà essere autorizzata anche dall’Organizzazione mondiale del commercio, in quanto questa normativa rappresenta una barriera anche a livello internazionale. Un processo che prevede una durata di circa 60 giorni».

 

 

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