Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian è a Mosca per incontrare la sua controparte russa Vladimir Putin. Le due parti hanno concluso un accordo di cooperazione strategica a lungo in stallo che si basa su un accordo inizialmente firmato nei primi anni 2000. Coprendo la cooperazione economica, scientifica, industriale e di sicurezza, il documento mira a consolidare i legami bilaterali in mezzo a scenari geopolitici in evoluzione. Tuttavia, l’accordo si fermerà prima di qualsiasi clausola di mutua difesa o dell’effettiva formazione di un nuovo blocco.
In vista di un viaggio in Tagikistan, Pezeshkian ha sottolineato il 15 gennaio l’importanza strategica della sua visita in Russia del 17 gennaio.
- Nel suo discorso prima della partenza per Dushanbe, il presidente iraniano ha sottolineato l’impegno del suo governo nell’ampliare la cooperazione strategica con i paesi vicini, sottolineando che tali sforzi contrastano la pressione degli Stati Uniti.
- In una dichiarazione il Cremlino ha affermato che, oltre all’accordo di cooperazione, è probabile che Pezeshkian e Putin discutano degli sviluppi a Gaza, in Siria e nel Caucaso meridionale, nonché del programma nucleare iraniano.
L’accordo è stato elaborato a lungo e si basa su un accordo di cooperazione firmato inizialmente nel 2001.
- Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Esmail Baqaei, in una conferenza stampa del 13 gennaio, ha sottolineato che i negoziati sono in corso da tre o quattro anni e che il nuovo accordo aggiornerà un precedente accordo firmato più di due decenni fa.
- Baqaei ha affermato che l’accordo di cooperazione comprende varie questioni, tra cui il transito, la lotta al terrorismo e la prevenzione della criminalità organizzata.
Consapevole dell’imminente ritorno alla Casa Bianca del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, l’Iran ha fatto attenzione a non definire l’accordo come rivolto contro una qualsiasi nazione.
- In un’ampia intervista trasmessa dalla televisione di stato iraniana, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha insistito sul fatto che l’accordo non andrà a discapito dei paesi terzi, affermando che “non vieta” di stipulare accordi con altre nazioni.
- Il diplomatico di alto rango ha sottolineato in particolare che il nuovo accordo “non è destinato, ad esempio, a una coalizione militare” o “a un obiettivo specifico di questo tipo”.
- Ciononostante, Araghchi si è mosso per presentare apparentemente i trasferimenti di armi dall’Iran alla Russia come una potenziale leva nei colloqui diplomatici con l’Occidente, affermando: “Se l’Europa è contrariata dall’uso di armi iraniane da parte della Russia, dovrebbe anche essere ritenuta responsabile per la sua cooperazione militare con Israele”.
Alla vigilia della visita di Pezeshkian, l’ambasciatore iraniano in Russia ha ribadito che Teheran non si prepara allo scontro con alcuna terza parte.
- In un apparente riferimento alla clausola di mutua difesa non all’ordine del giorno, il 16 gennaio Jalali ha dichiarato che “la natura di questo accordo è diversa” rispetto alle “relazioni di partenariato” che Mosca ha stabilito con Bielorussia e Corea del Nord.
- Jalili ha inoltre sottolineato: “L’indipendenza e la sicurezza del nostro Paese, così come l’autosufficienza, sono estremamente importanti. Non siamo interessati a unirci a nessun blocco”.
Iran e Russia hanno inizialmente firmato un trattato di cooperazione decennale nel 2001, che da allora è stato prorogato due volte per periodi di cinque anni. Dalla scadenza dell’ultimo rinnovo nel 2021, le due parti hanno negoziato i termini di un documento di cooperazione ventennale aggiornato.
- Il rinnovato interesse per la conclusione di un accordo di cooperazione rivisto è motivato da interessi reciproci e da pressioni esterne, in particolare dalle sanzioni occidentali.
- Considerata la possibilità che l’Iran interagisca più attivamente con l’Occidente sotto la guida di Pezeshkian, la Russia potrebbe considerare la formalizzazione dell’accordo come un mezzo per consolidare la propria influenza a Teheran e impedire un cambiamento che potrebbe avere un impatto negativo sulle vendite di petrolio russo, già sotto pressione a causa delle sanzioni occidentali.
- Inoltre, il ruolo dell’Iran come fornitore militare, in particolare per quanto riguarda la fornitura di droni, è significativo per la Russia, nel contesto della guerra in corso in Ucraina.
L’Iran, d’altro canto, cerca di ottenere vantaggi più significativi in termini economici e di sicurezza dalle relazioni bilaterali.
- Per l’Iran, l’accordo potrebbe facilitare le attese consegne di equipaggiamenti militari avanzati, tra cui jet da combattimento e forse sistemi di difesa aerea. Tali equipaggiamenti sono particolarmente importanti per Teheran di fronte ai recenti attacchi aerei israeliani su decine di siti all’interno dell’Iran.
- L’Iran potrebbe anche cercare di acquisire competenze tecnologiche per rafforzare la propria industria della difesa nazionale, puntando a una maggiore autosufficienza, se non addirittura all’autarchia.
- Il rafforzamento dei legami economici con la Russia, compresi rapporti bancari e relazioni commerciali più solidi, potrebbe inoltre alleviare alcune pressioni imposte dalle sanzioni occidentali.
- Relazioni più profonde con la Russia potrebbero inoltre aiutare l’Iran a penetrare ulteriormente nei mercati eurasiatici, sfruttando organizzazioni come l’Unione economica eurasiatica (UEE) per attenuare l’impatto delle sanzioni occidentali.
Un rinnovato accordo di cooperazione con la Russia potrebbe segnare una svolta nell’orientamento della politica estera dell’Iran.
- Se implementato in modo efficace e rapido, l’accordo potrebbe migliorare le capacità difensive dell’Iran in un momento delicato. Tuttavia, gli osservatori si chiedono se l’accordo comporterà significativi benefici economici per Teheran.
Resta da vedere se e in che modo l’accordo Iran-Russia potrà avere un impatto sui colloqui iraniani con l’Occidente, potenzialmente inclusa l’amministrazione Trump.
- L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno criticato l’Iran per la sua cooperazione militare con la Russia e accusato Teheran di aver aiutato Mosca nell’invasione dell’Ucraina, cosa che l’Iran ha negato.