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Jenin, due morti e quattro feriti dopo spari all’ospedale Khalil Suleiman. Mai così tanti morti tra i minori, Israele vieta accesso delle forbici chirurgiche per bambini

Due persone sono state uccise e quattro rimaste ferite fuori dal pronto soccorso dell’ospedale Khalil Suleiman durante un’operazione militare israeliana condotta la notte scorsa a Jenin, in Cisgiordania. È quanto riporta il personale medico dell’ospedale, supportato da Medici Senza Frontiere (MSF), secondo cui due persone hanno perso la vita a causa delle gravi ferite riportate al torace e alla testa causate da alcuni spari nel cortile dell’ospedale alle 3 del mattino.

Ecco la dichiarazione di Samuel Johann, capo progetto di MSF a Jenin.

“Ieri notte due persone sono state uccise e altre quattro sono state gravemente ferite fuori dal pronto soccorso. Questo è solo l’ultimo atto di spaventosa violenza in questo ospedale. Negli ultimi mesi i nostri team hanno assistito al lancio di proiettili e granate lacrimogene contro la struttura, un minore è stato ucciso, le ambulanze sono state bloccate e gli operatori sanitari presi di mira.

Sparare alle persone in un ospedale o qualsiasi atto di violenza in una struttura sanitaria è del tutto inaccettabile. Condanniamo inequivocabilmente i continui attacchi alle strutture sanitarie nei Territori Palestinesi Occupati. Tutte le strutture mediche, gli operatori e i pazienti devono essere protetti”.

Sono 12.193 i bambini uccisi nelle guerre di tutto il mondo negli ultimi quattro anni, tra il 2019 e il 2023, e 12.300 quelli uccisi a Gaza da Israele in quasi quattro mesi di conflitto con Hamas, dal 7 ottobre scorso al 29 febbraio, secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite e dal ministero della Sanità di Gaza.

Almeno 31mila palestinesi, la maggior parte dei quali bambini e donne, sono morti e più di 72mila sono stati feriti dall’inizio delle ostilità.

Nelle ultime settimane almeno 27 persone sono morte di malnutrizione e disidratazione, compresi neonati e bambini.

Colpito un deposito per gli aiuti umanitari. Lazzarini: “Israele blocca l’ingresso a Gaza di beni di prima necessità”

Uno dei depositi per gli aiuti umanitari a Rafah, nel sud di Gaza, è stato colpito da un raid che ha causato quattro morti e svariati feriti.

il Commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini ha denunciato il divieto, imposto da Israele, di far entrare a Gaza un camion che conteneva forbici chirurgiche utilizzate in kit medici per bambini. “Le forbici mediche sono state aggiunte a una lunga lista di articoli proibiti che le autorità israeliane classificano come a duplice uso”, afferma il capo dell’Unrwa.

Gli articoli vietati includono elementi essenziali per la sopravvivenza, come farmaci anestetici, bombole di ossigeno, ventilatori e farmaci antitumorali. Le consegne degli aiuti umanitari vanno accelerate per garantire la sopravvivenza di oltre due milioni di persone, sostiene Lazzarini.

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