Attualità

L’analisi del voto da parte delle associazioni

Astensione record e esito del voto sono frutto di un divario profondo fra la vivacità del paese e la sua traduzione nella politica organizzata. Questa la lettura del risultato elettorale del coordinamento del Forum Disuguaglianze e Diversità. “La capacità e il coraggio di visione, le pratiche, il metodo, le proposte di migliaia di esperienze del paese non generano politica organizzata capace di tradurre i sentimenti della società in politiche e azioni. Singoli candidati e singole candidate hanno pazientemente cercato di rappresentare quei saperi e quelle aspirazioni. Ma non basta”, afferma il Coordinamento del Forum Disuguaglianze e Diversità nella sua analisi del voto.

Afferma il Forum DD: “Si astiene il 36,2% della popolazione con diritto di voto, 9% in più del precedente picco del 2018. Il centro-destra, con circa il 44% dei voti, torna vicino ai valori medi del 1994-96 (assai meno del 50% di inizio secolo), ma con tre radicali differenze: è trascinato da un partito espressamente di destra, che ha sestuplicato in 4 anni la sua quota; disporrà di una maggioranza solida in entrambe i rami del Parlamento, come risultato della coalizione costruita – a differenza del centro-sinistra – per tener conto della legge elettorale; si trova in Parlamento di fronte a un’opposizione divisa e lacerata. E’ una sveglia per tutti. Un passo verso quella convergenza fra uno scenario vecchio-stile di normalizzazione neoliberista e uno scenario autoritario indicato dal ForumDD come grave rischio sin dal giugno 2020. E’ l’esito di una campagna elettorale dove, come mostrato dal ForumDD,  i programmi dei partiti oppositori del centro-destra, solo in piccola parte rappresentavano la ricchezza di idee e le innovazioni maturate nel fermento sociale del paese. E dove quei partiti, raramente hanno parlato delle proposte dei loro stessi programmi o si sono confrontati con le realtà sociali e del lavoro, con cittadine e cittadini. E mai hanno comunicato entusiasmo e speranza, scaldato gli animi. Affidandosi, invece, a simbolismi e immagini logori, paure, lusinghe”.

Per il Forum DD “esiste un divario impressionante fra la vivacità del paese e la sua traduzione politico-organizzativa. La capacità e il coraggio di visione, le pratiche, il metodo, le proposte di migliaia di esperienze del paese, nei campi dei servizi fondamentali, della cura delle persone e dell’ecosistema, dell’organizzazione e dignità del lavoro, dell’estro imprenditoriale, dell’uso giusto del digitale, della tutela dei diritti civili e della lotta a ogni forma di discriminazione e razzismo, rappresentano i mattoni di uno sviluppo mirato alla giustizia sociale e ambientale con al centro le persone. Sono l’espressione di soggetti e forme assai diversi dell’impegno civico, dei movimenti, dell’auto-organizzazione sociale, del lavoro, dell’impresa e dell’impresa sociale. Sono contesti solidali e investimenti sulle capacità delle persone in grado di riattivare in loro desideri, aspettative e progettualità e quindi anche economie e coesione. Ma non generano politica organizzata capace di tradurre i sentimenti della società in politiche e azioni. Singoli candidati e singole candidate hanno pazientemente cercato di rappresentare quei saperi e quelle aspirazioni. Ma non basta”.

“Su queste basi, costruendo un dialogo continuo fra questi molteplici saperi e la ricerca, noi del ForumDD continueremo a lavorare per sviluppare e diffondere proposte serie e radicali di cambiamento e per svolgere sempre più un’essenziale funzione di formazione – continua -. Da stamane con ancora maggior lena. Grazie ai fondi della campagna di finanziamento (aperta ancora per 25 giorni). Grazie a un crescente apporto volontario di energie e idee, da ogni parte del paese. Grazie ad una strategia di alleanze. Alleanze di scopo, per realizzare specifici obiettivi, lo strumento primario con cui fin qui abbiamo ottenuto risultati. Alleanze generali, per tradurre le mille e mille voci che vengono dalle esperienze del paese in una voce corale, anche nelle piazze, come avverrà il prossimo 5 novembre sui fronti di lavoro, servizi sociali, diritti delle donne, lotta alle mafie, trasformazione ecologica. E ancora, reti fra tutti coloro che esprimono da tempo, ora più di prima, la domanda di un ‘partito di giustizia sociale e ambientale’ che non c’è, che sia permeabile al fermento sociale del paese, capace non solo di ascoltare i soggetti dell’impegno civico, sociale e imprenditoriale, ma di proporre loro luoghi democratici di condivisione di potere su visioni, contenuti e leadership, e, ancora, capace e coraggioso abbastanza da portare proposte radicali di cambiamento ai tavoli negoziali dell’Europa e internazionali. Alleanze di tutti noi, infine – conclude il Forum -, con le energie migliori che governano le comunità locali e con quelle elette e quegli eletti in Parlamento che rispondono ai tratti che prima del voto il ForumDD ha richiamato. E’ un campo largo, questo sì, fertile e radicale che può fare la differenza. A domani, allora, e poi a dopodomani e a dopo ancora, con questi propositi”.

Acli: “Ora il Governo alla prova dei problemi reali”

“Il risultato delle elezioni politiche, anche grazie al particolare meccanismo della legge elettorale, è estremamente chiaro e consegna la guida del Paese alla coalizione di centro-destra che ha la sua forza trainante in Fratelli d’Italia” Così le Acli in una nota. Le Acli che, come movimento della società civile, “auspicano che il nuovo Governo voglia assumere un atteggiamento di fattivo interesse per i problemi reali del Paese”.

Continua l’associazione: “Non possiamo però non rilevare come tale vittoria si collochi in un contesto in cui si accentuano due fenomeni: la bassa partecipazione al voto, che dice di una sfiducia crescente nelle istituzioni democratiche, e più in generale nella capacità della politica di cambiare la vita delle persone, e la radicalizzazione delle preferenze”.

Concludono le Acli: “Aspettiamo dunque alla prova il nuovo Governo, anche nel confronto con le forze della Società civile,  sui diritti e l’unità in Europa, sulle tematiche della crisi sociale e di quella energetica, della guerra e delle sue conseguenze, delle politiche del lavoro e di welfare, della gestione delle politiche migratorie e dell’accoglienza: insomma, di tutte quelle questioni su cui si gioca la dignità delle persone, che noi abbiamo voluto mettere al centro di questo dibattito pre-elettorale”.

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