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L’ARMA ASSASSINA Scia di sangue a Cisterna di Latina: nove femminicidi, quattro nel quartiere di San Valentino

Fuggita attraverso una finestra. Si è salvata così l’ex fidanzata del 26enne, militare della guardia di finanza, che ieri ha ucciso a colpi di pistola la madre e la sorella della ragazza a Cisterna di Latina. La giovane, trovata in strada in stato di choc, ha ricostruito quanto accaduto, riferendo di una lite in casa al termine della quale l’uomo avrebbe impugnato l’arma di ordinanza. La fidanzata, vedendo la pistola, è fuggita urlando e si è rifugiata nel bagno. Sentendo le sue grida, sono arrivate in suo aiuto la madre e la sorella, che sono state raggiunte da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati dal 26enne.

Dopo averle colpite, il finanziere si è diretto verso il bagno, prendendo a calci la porta e rompendola. A quel punto, la ragazza è scappata di nuovo e ha raggiunto la camera della sorella per fuggire dalla finestra, ma è stata raggiunta dall’uomo, riuscendo poi a fuggire e rifugiarsi dietro una legnaia del giardino di casa. Da lì ha sentito l’esplosione di altri due colpi di pistola ed è quindi fuggita in strada, passando da un buco della rete di recinzione dell’abitazione. L’uomo è ora in stato di fermo in carcere.

La procura di Latina ha intanto emesso un decreto di fermo di indiziato nei confronti del 26enne. Il decreto è scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, li 26enne è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Il duplice omicidio si somma alla lista di femminicidi già avvenuti a Cisterna di Latina, a nord della provincia pontina. Una lista drammaticamente lunga, nove donne uccise in dieci anni. Omicidi che in più casi, troppi, si sono consumati per mano di uomini in divisa e, per tragica ironia, nel quartiere di San Valentino.

Nel 2018, sempre a Cisterna di Latina, Luigi Capasso, un appuntato dei carabinieri, sparò alla moglie dalla quale si stava separando, ferendola gravemente, e uccise le sue due figlie, Martina e Alessia, per poi suicidarsi. “A San Valentino, festeggiamo l’amore. Quale amore? Quello che uccide? Quello che usa le pistole? Quale amore? È appena iniziato l’anno e ho timore di aprire i social, di vedere i tg. Ferite che si riaprono, da sentire venir meno la vita.”, scrive Antonietta Gargiulo, madre delle bambine uccide dal proprio padre, parlando di “emergenza sociale”.

“Oggi a Cisterna di Latina ancora morte, ancora terrore. Sempre la stessa rabbia, lo stesso dolore. Nessuno è immune, nessuno al sicuro. Non è amore. Non è vita. Non è un’emergenza sociale lontana da noi. Ma il dolore di stasera troppo, troppo vicino. Non ci sono parole. Sono solo vicina stasera a tutti voi. Col cuore a Cisterna. Stretti in un abbraccio senza tempo e senza spazio. Uniti da un amore che non ha confini, che grida giustizia e grida il cambiamento. Troppa omertà, ancora tanto da fare. Io continuo la mia battaglia – conclude – A Renèe, a Nicoletta, a tutte le donne e le giovani vite spezzate”.hin uccise la moglie Elisa Ciotti dalla quale si stava separando, fracassandole la testa con un oggetto contundente. L’allarme venne lanciato dalla figlia di appena dieci anni. E, ancora, Desirée Mariottini, la 16enne originaria dello stesso quartiere uccisa a Roma, dopo aver ingerito un mix di droghe ed essere stata abusata sessualmente.

Nel 2014 Tiziana Zaccari fu uccisa da colpi d’arma da fuoco partiti dalla pistola del compagno, un agente di polizia penitenziaria che si suicidò. L’anno prima Francesca Di Grazia e Martina Incocciati, madre e figlia di 56 e 19 anni furono ritrovate senza vita in un bagno di sangue nell’appartamento in affitto in cui vivevano a Cisterna di Larina, uccise a coltellate dall’ex marito, un cittadino indiano.

Ogni dramma ha il suo precedente, in una scia di sangue senza fine che segnala un’emergenza sociale, culturale, imponendo domande alle quali è difficile trovare risposta. “Una comunità sconvolta dall’ennesima tragedia – commenta il sindaco di Cisterna, Valentino Mantini – ci stringiamo al dolore lacerante dei familiari”.

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