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Los Angeles, chiama il 911 per violenza domestica: la polizia spara alla vittima e non all’aggressore

Vittima di una telefonata al 911, il numero unico americano per le emergenze chiamato da chi ha bisogno urgente di protezione e aiuto. È il paradossale epilogo dell’ennesima vicenda di violenza domestica, in questo caso avvenuta nella contea di Lancaster, a Los Angeles (California).

Niani Finlayson, 27 anni, afroamericana e mamma di due bambini è morta a pochi giorni dal Natale per i colpi d’arma da fuoco sparati dal vice sceriffo intervenuto, con una squadra della polizia, dopo che “la donna aveva riferito al telefono di esser stata aggredita da un ex fidanzato”, riportano i media Oltreoceano. Finlayson era in casa con la figlia di nove anni, era stata ferita dall’uomo e voleva che fosse allontanato, hanno detto gli avvocati della sua famiglia. Ma sulle motivazioni e le modalità della sparatoria che, invece, ha provocato la morte della presunta vittima di violenza domestica, lo scorso 4 dicembre, ancora non è stata fatta chiarezza.

I media americani sottolineano che la polizia, al momento, non ha voluto rendere pubblici i video ripresi dalle bodycam degli agenti. Quello che è emerso finora è che quando la polizia è arrivata a casa e l’ha trovata ferita. Ma è da questo punto in poi che le ricostruzioni divergono: secondo l’avvocato e la famiglia della giovane, lei avrebbe chiesto agli agenti di portare via l’uomo, mentre secondo i vice sceriffo, Ty Schelton, la Finlayson stava minacciando l’ex fidanzato con un coltello e, quindi,  Shelton ha aperto il fuoco contro la giovane donna.

Sempre secondo i media americani, il vice sceriffo già in passato avrebbe ucciso in circostanze simili. La famiglia della donna ha comunque contestato il resoconto della polizia, ribadendo che, chiaramente, Finlayson era la vittima e non l’aggressore. “Aveva bisogno di aiuto – afferma la famiglia – e non rappresentava una minaccia per gli agenti”.

Il caso di Finlayson sta intanto suscitando clamore sulla rete e sui social dove peraltro è stata aperta una sottoscrizione su GoFound di raccolta fondi. Incidente o fatalità che sia, la sua morte è destinata a lasciare uno strascico tanto più che il ‘reattivo’ vice sceriffo era già stato protagonista di un intervento del 911 finito male. La famiglia della donna, stando a quanto riportato dal Los Angeles Time, resta intenzionata a percorrere le vie legali e chiedere un risarcimento di almeno 30 milioni di dollari alla contea di Los Angeles.

 

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