Politica

Mattarella: “Istruzione è la chiave per garantire libertà e pace”. Global Partnership for Education: I Paesi con tassi di completamento della scuola più elevati sono in generale più pacifici

“Il tema della Giornata Internazionale dell’Educazione “Imparare per una pace duratura” indica la strada per affrontare l’ondata crescente di conflitti, violenza, intolleranza e incitamento all’odio a cui continuiamo ad assistere.

Lo scrive in un messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolineando l’obiettivo e la “sfida urgente” di “un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti”.
“All’alba del terzo millennio – aggiunge il capo dello Stato -, centinaia di milioni di bambini e adolescenti ancora non hanno l’opportunità di iniziare o completare un percorso scolastico. La povertà, le guerre, i divari sociali e i diritti negati sono fattori che ostacolano l’accesso all’istruzione”.
“Conoscere è il primo passo per potersi comprendere e dialogare. L’accesso all’istruzione – conclude Mattarella – deve essere un obiettivo centrale delle Istituzioni, con lo sguardo rivolto ai più giovani, a cui vanno garantite opportunità di apprendimento e sviluppo”.

Storico scatto di Letizia Battaglia: Sergio Mattarella con in braccio il fratello Piersanti ucciso da Cosa Nostra, la mattina di domenica 6 gennaio 1980, in via della Libertà, a Palermo. Ci sono molti mondi, in questa foto. Alcuni l’intravediamo ancora, nella fermezza gentile del nostro amato Presidente.

La pace si costruisce a scuola: nella Giornata internazionale dell’educazione, che si celebra il 24 gennaio, questo felice binomio viene messo in luce dalla ricerca “Istruzione: un cammino verso un futuro di pace”, condotta da Global Partnership for Education (GPE) e Institute for Economics and Peace di Sydney (IEP). L’analisi dimostra come il miglioramento dei livelli di istruzione sia strettamente legato a società più pacifiche. “Quest’anno è iniziato con una situazione globale desolante per quanto riguarda la pace e la stabilità mondiali ma possiamo riaccendere la speranza investendo di più e con urgenza nell’istruzione – spiega Laura Frigenti, amministratore delegato del GPE – È ora di dare ascolto alle prove sempre più evidenti che l’istruzione è un investimento intelligente e reciprocamente sostenibile per la prosperità e la pace”.

Mentre gli impatti disastrosi dei conflitti sull’istruzione sono ampiamente riconosciuti, la ricerca sul rapporto reciproco tra pace e istruzione è sempre stata carente. Per colmare questa lacuna di conoscenza e fornire prove per guidare politiche valide, il GPE ha collaborato con l’IEP per analizzare e comprendere meglio il rapporto tra istruzione e pace.

L’ultimo decennio è stato segnato da conflitti, crisi e guerre letali. In tutto il mondo, le guerre continuano a mietere innumerevoli vittime, a sfollare i civili dalle loro case e a lasciarne molti altri che hanno un bisogno disperato di assistenza salva-vita. È urgente ricostruire le fondamenta che possano sostenere una pace duratura. Eppure troppo spesso una delle più cruciali, l’istruzione, è relegata a un’attività accessoria.

I Paesi con tassi di completamento della scuola primaria più elevati sono in generale più pacifici. Al contrario, i Paesi che godono di alti livelli di pace hanno tassi di completamento della scuola secondaria del 99%. D’altro canto, i Paesi che soffrono di bassi livelli di pace (presenza di conflitti, guerre civili ecc.) hanno in media tassi di completamento della scuola secondaria solo del 52%.

I Paesi con alti livelli di istruzione godono di una maggiore stabilità sociale e politica complessiva, mentre è vero anche il contrario: i Paesi con bassi livelli di istruzione tendono a sperimentare una maggiore frequenza e intensità di conflitti interni. In altre parole, un migliore rendimento scolastico può ridurre la gravità e la durata della violenza sociale e salvare vite umane.

I miglioramenti degli indicatori di pace sono dovuti a maggiori investimenti nell’istruzione. I Paesi che investono di più nell’istruzione godono di livelli più elevati di pace. Ad esempio, nel 2020, la Namibia, uno dei Paesi più pacifici dell’Africa, aveva il sesto tasso più alto di investimenti governativi nell’istruzione a livello globale in percentuale del PIL.

È sempre più evidente che investire nell’istruzione è essenziale per la costruzione della pace. È urgente garantire che vengano convogliate risorse adeguate all’istruzione. In questo modo, i governi, i donatori e le organizzazioni internazionali possono essere all’altezza della loro responsabilità collettiva di dare a ogni ragazza e ragazzo l’opportunità di ottenere le conoscenze e le competenze necessarie per inaugurare un futuro più pacifico e prospero.

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