Gli Houthi hanno lanciato un attacco missilistico contro la portaerei statunitense Eisenhower nel Mar Rosso in risposta agli attacchi delle forze armate degli Stati Uniti e del Regno Unito contro i governatorati di Sana’a, Hodeidah e Taiz, in Yemen. Lo ha annunciato oggi il portavoce militare del gruppo yemenita filo-iraniano, Yahya Sare’e, in una dichiarazione televisiva. Da parte statunitense non c’è finora alcun commento ufficiale sull’accaduto. In precedenza, Mohammed al Bukhaiti, membro dell’ufficio politico degli Houthi, ha affermato in un post su X: “L’aggressione statunitense-britannica non ci impedirà di continuare le nostre operazioni militari a sostegno della Palestina”, aggiungendo che il gruppo “risponderà all’escalation con l’escalation”. Stando a quanto riportato dall’emittente televisiva di proprietà degli Houthi con sede a Beirut “Al Masirah”, è di almeno 16 morti e 35 feriti il bilancio delle vittime degli attacchi effettuati ieri dalle forze armate degli Stati Uniti e del Regno Unito nel governatorato di Hodeidah, nell’ovest dello Yemen. In precedenza, il Comando centrale Usa (Centcom) ha reso noto su X di aver condotto ieri attacchi di “autodifesa”, insieme alle forze armate del Regno Unito, “contro 13 obiettivi Houthi nelle aree dello Yemen” controllate dal gruppo filo-iraniano.
Dalla metà di novembre scorso, gli Houthi hanno sferrato una serie di attacchi contro le navi commerciali e militari in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, dirette o collegate in qualche modo a Israele. I continui attacchi del gruppo yemenita hanno spinto il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, a lanciare a dicembre scorso l’operazione multinazionale “Prosperity Guardian” finalizzata a proteggere la navigazione nel Mar Rosso. Inoltre, le forze statunitensi e britanniche hanno condotto significativi attacchi contro le postazioni degli Houthi in Yemen, con l’obiettivo di ridurre la capacità dei miliziani di attaccare le navi commerciali.
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