Si parte da un dato di realtà per poi passare alla propaganda di regime. La foto che segue mostra la condizione dei migranti a Sfax. Il Forum tunisino per i diritti economici e sociali il 5aprile ha diffuso un manifesto in cui denuncia i soprusi e “le politiche di sicurezza e di outsourcing delle frontiere dell’Unione europea che violano i diritti umani”.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è giunta oggi nel palazzo di Cartagine, sede dell’amministrazione presidenziale tunisina, dove è stata accolta dal capo dello Stato, Kais Saied. Nella sua quarta visita in Tunisia in meno di un anno, la prima nell’ambito del Piano Mattei, la presidente del Consiglio è accompagnata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dal ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, e dal vice ministro degli Affari esteri Edmondo Cirielli. Dopo la presentazione delle delegazioni si terranno l’incontro bilaterale della presidente del Consiglio italiano con il presidente della Repubblica tunisina e, parallelamente, la riunione dei ministri con gli omologhi tunisini: il ministro dell’Interno, Kamel Feki, il ministro degli Affari esteri Nabil Ammar, e il ministro dell’Insegnamento Superiore e della ricerca scientifica, Moncef Boukthir.
Meloni è stata accolta questa mattina a Tunisi dal capo del governo, Ahmed el Hachani, dal ministro Ammar, dall’ambasciatore d’Italia, Alessandro Prunas, e da alcune autorità locali. Da segnalare le rafforzate le misure di sicurezza in tutta la capitale, in particolare davanti all’ambasciata d’Italia a Mutuelville. Sono tre i documenti inseriti nella cornice del Piano Mattei, secondo quanto si apprende, che dovrebbero essere firmati oggi Tunisi: un accordo sul sostegno diretto al bilancio dello Stato tunisino per l’efficienza energetica e le energie da fonti rinnovabili; una linea di credito a favore delle piccole e medie imprese tunisine; un protocollo d’intesa tra il ministro dell’Università e della Ricerca italiano e l’omologo dicastero tunisino che fornirà il quadro per la cooperazione bilaterale.
L’Italia – secondo quanto si apprende – continua a essere fortemente impegnata a sostenere la Tunisia, nazione a noi vicina, con cui intratteniamo relazioni storiche di amicizia, e tassello fondamentale della stabilità del Mediterraneo e del Nord Africa. L’Italia è anche attiva nel promuovere relazioni positive tra l’Unione europea e la Tunisia a sostegno del Memorandum firmato il 16 luglio 2023. La cooperazione tra Italia e Tunisia è una cooperazione a tutto campo che investe l’intera azione di governo. La presidente del Consiglio sarà accompagnata nella visita a Tunisi dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e dal viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, e seguiranno nelle prossime settimane ulteriori missioni. In occasione della visita saranno firmati tre strumenti nell’ambito del Piano Mattei.
La visita della presidente Meloni permetterà di continuare il dialogo (lo chiamano così) con il presidente tunisino Kais Saied sui principali ambiti di cooperazione bilaterale: attuazione del Piano Mattei per l’Africa, cooperazione in materia migratoria e processo di Roma, cooperazione energetica ed economica, spiegano le fonti italiane. La cooperazione in materia migratoria rimane un aspetto centrale del rapporto tra Italia e Tunisia e continua a esservi un forte sostegno a livello bilaterale e Ue per gli sforzi in corso da parte tunisina. Resta fondamentale che le autorità tunisine continuino nella loro azione di contrasto al traffico e alla tratta di esseri umani e di contenimento delle partenze irregolari.
L’Italia è anche impegnata ad assicurare la mobilità legale per motivi di lavoro: il 20 ottobre 2023 è stato firmato un memorandum tra Italia e Tunisia in questo ambito, il primo della Nazione. La Tunisia è un Paese prioritario del Piano Mattei per l’Africa. In linea coi principi alla base di questa iniziativa (rapporto paritetico, condivisione degli obiettivi, concretezza), la visita permetterà un esame dei diversi ambiti di cooperazione tra le due Nazioni.
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