Politica

De Luca con i sindaci a Roma contro l’Autonomia. Meloni: «Lavori invece di manifestare». Lui replica: «Meloni str***a, senza soldi non si lavora». Alla polizia: «Uccideteci tutti»

È una piazza stracolma quella che accoglie Vincenzo De Luca a Roma. Che arriva con una mezz’ora di ritardo. «Siamo qui contro l’Autonomia e per lo sblocco dei fondi Fsc», è l’incipit del governatore dopo i saluti del numero uno dell’Anci Campania Carlo Marino.

In piazza tutti  o quasi, i primi cittadini della Campania e una delegazione arrivata dalla Puglia. E tutti i parlamentari del Pd, quasi a sanare i vecchi rancori con il governatore. «Si combatte assieme», dice Antonio Misiani, commissario dem della Campania. È chiaro che i nostri diritti li difendiamo non piegando la testa ma combattendo per il rispetto delle regole”.

Decine di sindaci, provenienti anche dalla provincia di Caserta (presente anche Carlo Marino) stamattina si sono radunati in piazza Santi Apostoli a Roma dove si è svolta una manifestazione politica guidata dal governatore campano Vincenzo De Luca nata come risposta alle recenti tensioni tra il governo centrale e diverse regioni meridionali riguardo all’autonomia e ai fondi di sviluppo.

“Chiediamo che entro la settimana prossima si firmi il patto di coesione. Non aspetteremo altro tempo”, ha dichiarato con tono minaccioso il governatore campano davanti a una folla di sostenitori. Durante il suo intervento, De Luca ha anche criticato aspramente l’atteggiamento della premier Giorgia Meloni nei confronti del Sud: “Meloni ha dimostrato disprezzo per il Sud”, ha affermato senza mezzi termini.

Le parole del governatore campano non sono passate inosservate, scatenando reazioni anche da parte della Meloni, impegnata in Calabria per la firma di un accordo sulla coesione regionale.

“Se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più”, ha commentato la premier in risposta alle critiche di De Luca che replica in “dolce stil novo”: “Meloni str***a, senza soldi non si lavora”.

Dopo l’intervento dal palco il governatore De Luca scende e si mette alla testa di un corteo spontaneo dei sindaci presenti in piazza, che si muove alla volta del Ministero per gli Affari europei, il Sud e le politiche di Coesione, in Largo Chigi, per chiedere un incontro, nonostante l’assenza del ministro Raffaele Fitto, impegnato in Calabria con la premier Giorgia Meloni per l’accordo di sviluppo e coesione. La “passeggiata presidenziale” guidata da De Luca con piglio quasi militare attraversa via del Corso dove una corsia è stata chiusa per consentire il passaggio. Poi arrivano sotto il palazzo del ministero e chiedono di essere ricevuti, ma a quel punto vengono bloccati dalla polizia.

Il governatore protesta, perde le staffe e si avvia una trattativa, con toni molto accesi. A quel punto De Luca, con il suo mini corteo, si muove verso Palazzo Chigi. Qua nuovo scontro, stavolta quasi fisico, con la polizia che cerca di allontanare i manifestanti. Il Governatore non si ascia intimidire dai manganelli: ” “Ci dovete caricare, ci dovete uccidere” ha urlato il presidente della Regione Campania in faccia a un dirigente della polizia. Come si vede nel video girato da La7, sono stati attimi di tensione.

Graziano, deputato del Pd sottolinea che “l’autonomia differenziata è l’ennesimo atto ostile del governo nei confronti del Mezzogiorno. Dopo i tagli al Pnrr, la stretta ai fondi per le infrastrutture, il colpo di spugna alle Zes, questa riforma  renderà impossibile la vita al sud”. E poi continua: “L’autonomia differenziata mette in discussione i servizi essenziali: scuole, sanità, assistenza sociale, infrastrutture diventeranno ancora più carenti e creeranno un divario insanabile fra le regioni del Nord e le regioni del Sud. Noi del Pd non lo permetteremo. Daremo battaglia in Parlamento a un provvedimento che nasce sull’altare delle divisioni della maggioranza e serve solo a tenere in piedi il governo”.

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