Mondo

VIDEO Russia, come Mosca sta modificando l’esercito al fronte e lo spionaggio in Europa

Sono sempre più giovani i militari inviati al fronte per morire in nome della cosiddetta pace giusta. Pur tuttavia è ormai chiaro a tutti che i buoni, cioè noi, ovvero gli Stati Uniti e Zelensky hanno perso la guerra.

Secondo alti ufficiali ucraini che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny il quadro militare è cupo: c’è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Lo riferisce la testata giornalistica indipendente Politico.
“Non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina adesso perché non esistono tecnologie in grado di compensare l’Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi.
Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l’Occidente le ha in numero sufficiente”, hanno detto le fonti.

E la Russia che fa? Organizza la Difesa con nuove alleanze e prepara nuove strategie. Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, è a Pechino per una visita di due giorni per rafforzare i legami con la Cina. Durante il soggiorno, incontrerà il suo omologo cinese, Wang Yi, per discutere una serie di questioni, tra cui la crisi ucraina e la situazione nell’AsiaPacifico. Lavrov ha comunicato che è previsto un approfondito scambio di vedute su questi “soggetti caldi”. I due ministri affronteranno anche molte questioni riguardanti la cooperazione bilaterale e internazionale.
Qualche altra novità viene fornita dal prof. Francesco Dall’Aglio su Telegram.

La Russia sta modificando le sue attività di spionaggio in Europa a seguito della guerra che ha mosso all’Ucraina. Come riferisce l’emittente radiotelevisiva Ard, la ristrutturazione si è resa necessaria a seguito dell’espulsione dal 2022 di circa 500 spie di Mosca da diversi Paesi europei dove erano accreditate come diplomatici. Ora, per acquisire informazioni, i servizi segreti russi puntano sulle “più moderne tecnologie” e su “agenti viaggiatori”. Secondo Ard e il quotidiano “Sueddeutsche Zeitung”, in Germania vi sarebbero circa 20 spie russe accreditate come diplomatici, sotto osservazione dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), l’agenzia di intelligence interna tedesca. Personale limitato e sorveglianza del controspionaggio renderebbero difficile per Mosca eseguire operazioni complesse. Tra l’aprile del 2022 e il 2023, la Germania ha espulso settanta diplomatici russi sospettati di spionaggio. Per sostituire gli agenti espulsi dall’Europa, la Russia utilizzerebbe ora spie già in servizio presso le proprie ambasciate in Africa. Inoltre, secondo l’intelligence dei Paesi Bassi, Mosca infiltrerebbe nel continente europeo agenti con biografie false, che si presentano come imprenditori. Allo stesso tempo, la Russia fa affidamento su “Paesi con governi amici come l’Ungheria e la Serbia”. Sospettati di collaborare con la criminalità organizzata, i servizi segreti russi sarebbero attivi anche in Turchia, negli Emirati Arabi Uniti e in Africa settentrionale. Per il Bfv, da quando ha invaso l’Ucraina, la Russia impiega le proprie spie a un “ritmo più sostenuto”. Ciò significa che le operazioni sono divenute “meno scrupolose”, mentre aumenta la probabilità per gli agenti di essere scoperti.

In questo contesto assume rilevanza il consolato generale di Russia a Bonn. Con l’ambasciata russa a Berlino, si tratta delle uniche rappresentanza di Mosca rimaste in territorio tedesco, dopo la chiusura dei consolati generali a Monaco di Baviera, Francoforte sul Meno, Lipsia e Amburgo. L’ex capitale della Germania Ovest è, infatti, di particolare interesse per la Russia, poiché vi hanno sede sia uffici del ministero della Difesa tedesco sia diverse organizzazioni internazionali. Inoltre, da Bonn gli “agenti viaggiatori” russi potrebbero recarsi “rapidamente” in Francia, in Belgio dove hanno sede sia la Nato sia l’Ue, nei Paesi Basi e in Lussemburgo. Allo stesso tempo, in Austria, la Russia può approfittare del trattamento relativamente mite che il governo di Vienna ha riservato ai propri agenti. Finora, soltanto otto spie russe sono state espulse dall’Austria, a fronte di un totale stimato a cento accreditato come personale diplomatico.

Condividi